GE: rinnovo governo, nuova maggioranza di destra
GINEVRA - I partiti borghesi sono riusciti a riconquistare la maggioranza oggi in occasione del rinnovo del Consiglio di Stato ginevrino, ponendo così termine ad un'egemonia "storica" della sinistra, durata appena quattro anni. Onnipresente durante la campagna elettorale e vincitore delle elezioni per il Gran consiglio, il partito populista Mouvement citoyens genevois non è peraltro riuscito a spuntarla.
L'alleanza elettorale - posta sotto l'etichetta d'Intesa borghese - formata dai partiti liberale, radicale e PPD ha raggiunto l'obiettivo di strappare alla sinistra una maggioranza in governo ottenuta nel 2005, il cui precedente risaliva ai lontani anni '30 del secolo scorso. Oltre ad ottenere la rielezione degli uscenti François Longchamp (radicale), Pierre-François Unger (PPD) e Mark Muller (liberale), l'Intesa ha collocato una quarta aspirante, la municipale liberale di Thônex Isabel Rochat.
Sul versante opposto, la pillola è particolarmente amara per il partito socialista che, pur essendo riuscito ad ottenere la riconferma del "ministro" della pubblica educazione Charles Beer, perde il seggio occupato in precedenza da Laurent Moutinot, per il quale aveva presentato la deputata Veronique Pürro.
L'onore dell'Alternativa di sinistra è tratto in salvo dai Verdi, che trionfano con l'uscente David Hiler - il candidato che ha ottenuto il maggior numero di suffragi - e la seconda donna della nuova compagine governativa: la deputata Michèle Künzler, eletta nonostante la sua inesperienza in materia di esecutivo.
La delusione è palpabile in seno al MCG, i cui due candidati - il presidente Eric Stauffer e l'avvocato Mauro Poggia - non sono riusciti a spuntarla a livello cantonale, benché si siano collocati ai primi posti nei principali comuni suburbani. La formazione populista considera d'altronde di lanciare un'iniziativa per modificare il sistema elettorale ginevrino, considerato troppo favorevole alle alleanze.
Confrontato con la concorrenza del MCG, l'UDC Yves Nidegger ha ottenuto pure lui un risultato deludente, classificandosi in undicesima posizione, su un totale di sedici candidati. Il consigliere nazionale è seguito dai tre rappresentanti del giovane partito "Les Communistes", presentatisi sotto l'etichetta "La Gauche combative", mentre i due outsider Paul Aymon - detto "il Profeta" - e Olivier Brawand - meglio noto come il "Bouffon de la République" - hanno racimolato poche migliaia di suffragi.
Nonostante una campagna elettorale piuttosto scialba, l'elezione odierna ha attirato alle urne un numero di elettori mai visto dal 1969, sottolinea la cancelleria ginevrina: il tasso di partecipazione ha raggiunto il 46,44%.