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Ostaggi Usa in Iran, su Twitter Cia fa le pulci a film Argo

(Keystone-ATS) Per celebrare con senso dell’umorismo sui social network il 35/o anniversario della crisi degli ostaggi in Iran la Cia fa ricorso a Twitter. In una raffica di micromessaggi l’agenzia di Langley ha fatto le pulci al film “Argo” di Ben Affleck, che nella cerimonia degli Oscar 2013 fece piazza pulita di statuette.

“Reel” contro “real”, vale a dire finzione cinematografica rispetto a verità storica: il film di Affleck raccontava la storia della rocambolesca missione della Cia per salvare sei diplomatici che avevano trovato rifugio nell’ambasciata canadese a Teheran. “Adoriamo Argo, ma oggi vogliamo rivelarvi cosa era verità e cosa è finzione”, hanno twittato per tutto venerdì gli 007 Usa sull’account @Cia inaugurato qualche mese fa.

La crisi degli ostaggi Usa in Iran cominciò il 4 novembre 1979 sotto Jimmy Carter e finì 444 giorni dopo con un neo-insediato Ronald Reagan. 52 diplomatici e civili americani furono presi in ostaggio da studenti iraniani nella sede dell’ambasciata di Teheran, dando il via ad una crisi internazionale che si concluse nel gennaio 1981. Argo racconta l’operazione per soccorrere sei americani sfuggiti all’occupazione: fu organizzata una missione di copertura nella quale i fuggitivi avrebbero finto di far parte di una troupe cinematografica canadese che stava esplorando dei paesaggi “esotici” per la realizzazione di un film di fantascienza.

Ed ecco alcune delle “bucce” su cui la Cia ha insistito per dire la sua: “Finzione: subito dopo la presa dell’ambasciata i sei americani andarono direttamente nella missione del Canada dove restarono nascosi per tre mesi”. In realtà “cinque di loro si erano nascosti altrove e il sesto aveva dormito per terra nell’ambasciata della Svezia”, prima che tutti si ritrovassero nell’ambasciata canadese.

Nei suoi tweet la Cia precisa inoltre che “non uno, ma due agenti americani con un background consistente in tecniche di falsificazione ed estrazione di ostaggi” si recarono a Teheran per condurre l’operazione. Nel film i sei diplomatici e le spie vanno in giro per un mercato a esplorare potenziali set del finto film: “Falso: i sei restarono chiusi nell’ambasciata canadese per 79 giorni”.

Alcune critiche della Cia sono di sostanza: nel film il via finale viene dato alla vigilia della partenza da Teheran con un “See you later exfiltrator” all’ultima riga del mandato. Falso, secondo la Cia: “L’ordine venne dato personalmente dall’allora presidente Carter prima della partenza delle spie per Teheran e approvato nei dettagli a Washington e Ottawa”.

Vero invece l’epilogo del film: in “Argo”, una volta che l’aereo aveva lasciato lo spazio aereo iraniano, “gli americani lanciarono grida di gioia. Confermano gli 007 Usa aggiungendo un dettaglio: “E a bordo si festeggiò a base di Bloody Mary”.

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