Ucraina: Putin, “vertice con Zelensky? Come parlare con terroristi”

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che tenere un vertice con il leader ucraino Volodymyr Zelensky equivarrebbe a "negoziare con terroristi".
(Keystone-ATS) Putin ha accusato i vertici politici di Kiev di avere deciso gli attentati ai treni avvenuti nella notte tra sabato e domenica nelle regioni russe di Bryansk e Kursk. Nella prima è stato fatto saltare con esplosivo un ponte stradale che è crollato su un treno passeggeri provocando 7 morti e oltre 100 feriti, tra cui alcuni bambini. Nella seconda un ordigno ha fatto crollare un altro ponte al passaggio di un treno merci, ma non si registrano vittime. Successivamente, le autorità russe hanno detto di aver scoperto anche danni a un tratto di ferrovia nella regione di Bryansk.
“Come si possono tenere tali incontri in queste condizioni? Di cosa possiamo parlare? – ha chiesto Putin, citato dalla Tass, in un incontro con autorità di governo -. Chi è che negozia con coloro che fanno affidamento sul terrore? Con i terroristi?”. Gli attacchi, ha aggiunto Putin, miravano a far fallire i negoziati di Istanbul.
“Naturalmente – ha detto Putin – ovunque e sempre durante i conflitti armati i civili sfortunatamente soffrono. Ma quello che è avvenuto nella regione di Bryansk è stato un attacco deliberato ai civili”.
“Non molto tempo fa – ha aggiunto il presidente – le autorità ucraine e i loro alleati sognavano una sconfitta strategica della Russia sul campo di battaglia. Oggi, in presenza delle gravi perdite (ucraine) e del ritiro lungo tutta la linea del fronte, nel tentativo di intimidire la Russia le autorità di Kiev hanno fatto ricorso all’organizzazione di attacchi terroristici”.
Putin ha anche dichiarato che le forze ucraine userebbero, a suo dire, un’eventuale tregua per fare scorta di armi e proseguire la mobilitazione. “Perché dovrebbero essere incoraggiati concedendo una tregua alle operazioni militari che sarà utilizzata per rifornire il regime di armi occidentali, per continuare la mobilitazione forzata e la preparazione di altri atti terroristici simili a quelli perpetrati nelle regioni di Bryansk e Kursk?”, si è chiesto retoricamente Putin secondo quanto riporta l’agenzia di stampa statale russa Tass.
Il Comitato investigativo russo accusa i servizi segreti ucraini del crollo dei due ponti, scrive sempre la Tass citando il presidente del Comitato investigativo russo Aleksandr Bastrykin. “Le prove raccolte dall’inchiesta indicano chiaramente che tutti e tre gli attacchi terroristici sono stati, senza ombra di dubbio, organizzati dai servizi segreti ucraini”, ha dichiarato Bastrykin in un incontro con Putin. Le accuse di Mosca non sono verificabili.
Zelensky offre a Putin tregua fino a incontro
Poco prima Zelensky ha sostenuto che “le condizioni di pace presentate da Mosca sono un ultimatum. Mosca sta conducendo colloqui solo per ritardare nuove sanzioni”. A suo dire continuare i colloqui a Istanbul con le attuali delegazioni “non ha senso”.
Il leader ucraino ha quindi proposto che la Russia introduca un cessate il fuoco fino all’incontro tra lui e Putin. “Offriamo ai russi un cessate il fuoco finché i leader non si incontreranno. La mia opinione personale è che siamo pronti a incontrarci immediatamente”, ha affermato il leader ucraino come riporta l'”Ukrainska Pravda”.
“Incontro a scelta dei russi: Istanbul, Città del Vaticano, Svizzera. Offriamo – aggiunge Zelensky – un incontro da lunedì in qualsiasi giorno. Perché un cessate il fuoco prima dell’incontro dei leader? Perché ci incontreremo e se non c’è intesa, nessun desiderio di de-escalation e nessuna idea su come porvi fine, allora il cessate il fuoco terminerà lo stesso giorno. Se ci renderemo conto che possiamo proseguire il dialogo e siamo pronti ad adottare le misure appropriate per la de-escalation, allora continueremo il cessate il fuoco. Con il monitoraggio americano e le garanzie americane di mediazione”.
Zelensky ha anche ribadito di essere “pronto” per un vertice con Putin, il presidente americano Donald Trump e quello turco Recep Tayyip Erdogan “in qualsiasi momento”.
Riferendosi poi all’unico punto di intesa raggiunto nei colloqui a Istanbul, Zelensky ha riferito che l’Ucraina e la Russia sono pronte a scambiare 500 prigionieri di guerra per parte questo fine settimana. Il capo negoziatore russo ai colloqui con gli ucraini, Vladimir Medinsky, ha confermato che Mosca è pronta ad avviare il nuovo scambio di prigionieri con Kiev nei giorni 7, 8 e 9 giugno. A suo dire saranno però “probabilmente 1’200 per parte” i militari che saranno rilasciati da Mosca e Kiev.