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Brico, come Fai da te, non può essere un marchio protetto

Lo ha deciso il tribunale federale, risolvendo una vertenza fra la Brico SA di Lamone e la Jumbo Sud SA di Canobbio, contro il parere della magistratura cantonale. La Jumbo potrà quindi usare la parola brico per indicare il suo settore fai da te.

Anche se si è imposto in una regione linguistica per designare una ditta e i suoi prodotti, il termine «brico» non gode della protezione accordata ai marchi. Lo ha deciso il Tribunale federale, pronunciandosi per la prima volta sulla questione dell’estensione geografica dell’uso di un marchio entro i confini nazionali.

Risolvendo una vertenza, la Corte suprema ha rifiutato – contro – di vietare al centro commerciale l’uso in Ticino della parola «brico», come chiesto dalla ditta di Lamone.

Nella sentenza pubblicata oggi, il Tribunale federale osserva che il termine «brico» è ormai di dominio pubblico, perché serve generalmente a designare le attività «fai da te». Secondo i giudici, sarebbe difficile ammettere di sottrarre all’uso generale un termine appartenente al linguaggio corrente, a causa della funzione specifica assunta in una determinata regione. La necessità di mantenere libero il termine «brico» per indicare le attività «fai da te» prevale dunque sulla necessità di registrarlo, solo perché si è imposto in una regione linguistica.

Proteggere localmente questo termine – come lo avevano deciso i giudici ticinesi – è contrario allo spirito del diritto dei marchi, il cui obiettivo è di garantire una protezione globale e assoluta dei marchi registrati in tutta la Svizzera, osservano i giudici federali.

Un termine di dominio pubblico – precisano – può beneficiare eccezionalmente della protezione quale marchio «solamente qualora esso si sia imposto in ogni regione linguistica come tale, per i prodotti o i servizi ai quali si riferisce».

L’uso del termine «brico» non è nemmeno contrario alla legge sulla concorrenza sleale: le due ditte utilizzano il segno in modo diverso, combinato con i rispettivi loghi e un’espressione specifica: secondo i giudici, ciò «consente al consumatore attento di differenziare le due imprese». Il divieto imposto alla Jumbo è dunque stato annullato.

swissinfo e agenzie

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