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Sdegno per gli attentati di Sharm el-Sheik

La devastazione provocata da una delle esplosioni, all'entrata del hotel Ghazala Gardens Keystone

I leader politici di tutto il mondo condannano i sanguinosi attentati di sabato contro gli alberghi e il mercato, in cui hanno perso la vita almeno 88 persone.

Un gruppo vicino ad Al Qaeda ha rivendicato la serie di attacchi, che hanno provocato più di un centinaio di feriti. Non ci sono svizzeri tra le vittime.

«Un atto barbarico commesso contro innocenti». Con queste parole il dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha condannato con fermezza gli attentati del Mar Rosso, un’azione coordinata contro installazioni turistiche compiuta da attentatori suicidi.

Il dipartimento si è detto scioccato e ha presentato le condoglianze alla famiglie delle vittime, al governo egiziano e ai paesi che contano loro cittadini fra le vittime.

Questi atti devono essere sanzionati e impediti con ogni mezzo a disposizione di uno stato di diritto, ha aggiunto. Berna sconsiglia per il momento i viaggi nella regione del Sinai.

L’attentato più cruento è stato compiuto all’hotel Ghazala Gardens. «Una macchina imbottita di esplosivo si è lanciata contro l’entrata, incastrandosi nella réception. Un impiegato dell’hotel ha cercato di fermarla. Poi c’è stata un’esplosione enorme», ha raccontato un testimone oculare che lavorava nell’albergo.

Un migliaio i turisti svizzeri nella zona

Un migliaio di turisti svizzeri si trovavano a Sharm el Sheihk al momento degli attentati. All’inizio si era parlato di sette esplosioni, ma pare che in realtà siano state solo tre: due negli hotel Ghazala Gardens e Iberot Palace, e una nel mercato vecchio della città.

Nessuno cittadino svizzero è rimasto coinvolto, ma molti turisti hanno intenzione di rientrare al più presto in patria, con i voli speciali organizzati dalle agenzie di viaggio elvetiche.

Hotelplan, che conta 226 clienti a Sharm el Sheihk, ha detto di essere in contatto con i turisti alloggiati nei due hotel colpiti, entrambi situati nella zona turistica di Na’ama Bay. Il gruppo Mövenpick ha precisato che gli attentati non hanno colpito i suoi due alberghi e che tutti gli ospiti e il personale sono indenni.

Cellula di crisi

Una cellula di crisi è stata attivata sabato mattina ed è pure stata aperta una hotline per i turisti svizzeri che viaggiano individualmente. I tour operator invece hanno messo a disposizione un numero telefonico per informazioni sui loro clienti.

Una squadra della compagnia assicurativa Elvia – composta di un responsabile dei soccorsi, un’infermiera e una psicologa – è partita alla volta dell’Egitto per occuparsi degli svizzeri sul posto.

I voli speciali per il rimpatrio dei turisti non sono riservati ai soli clienti di Kuoni e Hotelplan. Entrambe le società hanno intenzione di trasportare, se necessario, anche i clienti della concorrenza: «intendiamo fornire a tutti un aiuto non burocratico», ha detto la portavoce di Kuoni.

Quest’ultima ha precisato che i clienti potranno annullare, senza costi, i viaggi previsti a Sharm el Sheikh entro l’8 agosto.

Festa nazionale

La rivendicazione degli attentati, apparsa su internet, è di un gruppo che parla a nome delle «brigate del martire Abdallah Azzam», che prima di morire in Afghanistan nella guerra di resistenza contro i russi, era stato una delle guide spirituali di Bin Laden.

Si tratta dello stesso gruppo che aveva rivendicato l’attentato del 7 ottobre 2004 all’albergo Hilton di Taba, sul confine fra Egitto e Israele.

Le esplosioni di Sharm El Sheikh sono avvenute nel giorno in cui si celebra il 53simo anniversario della Rivoluzione del 23 luglio 1952, quando il gruppo di ufficiali liberi guidati da Gamal Abdel Nasser rovesciò il regime monarchico di re Faruq e aprì la strada alla Repubblica Araba d’Egitto.

Sabato era anche la data indicata per l’annuncio ufficiale da parte del presidente Hosni Mubarak, in carica dal 1981, della presentazione della propria candidatura alla presidenza, in vista delle elezioni previste in settembre.

In un discorso registrato trasmesso alla televisione, Mubarak ha ribadito «la determinazione a proseguire con forza la lotta contro il terrorismo» e ha aggiunto che nessuno minerà la sicurezza dell’Egitto.

swissinfo e agenzie

Hotline delle agenzie di viaggio svizzere:

044 183 39 99

Hotline del DFAE:

031 324 98 08

L’attentato di sabato è stato rivendicato dalle “brigate del martire Abdallah Azzam”.

Èil più grave in una località turistica egiziana, dopo quello di Luxor del 17 novembre 1997, quando estremisti islamici spararono a sangue freddo contro un gruppo di turisti, uccidendone 62, di cui 36 svizzeri.

Per qualche anno dopo la tragedia di Luxor, l’Egitto, come destinazione di vacanza, era stato evitato dai turisti svizzeri, ma era ritornato ad essere una meta prediletta.

Uno degli ultimi gravi attentati all’autobomba era avvenuto il 7 ottobre 2004 contro l’hotel Hilton e in due spiagge di Taba, al confine con Israele.

Aveva provocato 34 morti e 157 feriti. Era stato rivendicato dallo stesso gruppo che si assume ora la paternità dell’attentato di Sharm el-Sheik.

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