
AG: ciclista provocò incidente, colpevole di omicidio colposo

(Keystone-ATS) Un ciclista dilettante di 52 anni è stato giudicato colpevole di omicidio colposo per un incidente con un morto e due feriti gravi avvenuto il 14 giugno 2014 durante una gara ciclistica a Gippingen, nel canton Argovia.
Giudicato responsabile anche di lesioni colpose plurime, il corridore è stato condannato dal Tribunale distrettuale di Zurzach (AG) a una pena detentiva di 12 mesi con la condizionale e a una multa di 2000 franchi.
L’uomo dovrà inoltre pagare 400’000 franchi di indennizzi, di riparazioni per torto morale e di risarcimenti ai famigliari della vittima e ai corridori feriti, oltre a sobbarcarsi 79’000 franchi di spese procedurali.
Il grave indicente si è verificato in località di Böttstein, durante le giornate ciclistiche di Gippingen, su una strada in discesa circondata dal bosco. La pubblica accusa ha rimproverato al ciclista 52enne – con un passato da professionista e due partecipazioni al Tour de Suisse – di aver urtato durante un sorpasso il corridore che si trovava al comando, facendolo cadere.
Anche due ciclisti che seguivano caddero a terra. Uno di loro, uno zurighese di 36 anni, morì dopo il ricovero in ospedale. Anche gli altri due corridori caduti riportarono ferite gravi ferite.
Secondo testimoni dell’incidente, l’accusato sorpassò il corridore al comando ad una distanza laterale di 30 centimetri al massimo. L’imputato effettuò il sorpasso ad una velocità di 70 km/h. Una settimana fa, durante l’udienza del processo, l’uomo ha detto di ricordarsi di avere toccato leggermente il corridore che stava sorpassando.
Il 52enne fu arrestato la sera dell’incidente e posto in detenzione preventiva. La pubblica accusa gli ha contestato anche l’omicidio per dolo eventuale, ma il tribunale è arrivato alla conclusione che non c’è stata nessuna intenzionalità da parte sua di far cadere i concorrenti.
La sentenza del Tribunale distrettuale non è ancora passata in giudicato. L’avvocato dell’imputato ha detto che aspetterà la motivazione prima di decidere se ricorrere davanti al Tribunale cantonale. L’ex ciclista professionista ha da parte sua dichiarato in aula che dal giorno dell’incidente non ha più preso parte a gare. Oggi utilizza la bicicletta soltanto per recarsi al lavoro.