Class action condannati a morte in Texas, isolamento brutale

(Keystone-ATS) Un gruppo di 185 detenuti di sesso maschile nel braccio della morte ha aderito ad una class action contro lo Stato del Texas per violazione dei diritti costituzionali nelle carceri.
Obiettano di essere stati tenuti in isolamento permanente, in alcuni casi anche per oltre vent’anni. Lo scrive il Guardian.
Secondo l’azione legale, le autorità carcerarie hanno presumibilmente violato l’ottavo emendamento della Costituzione imponendo ‘punizioni crudeli e disumane’ attraverso l’isolamento permanente, anche fino a 23 anni, e con l’80% dei detenuti condannati morte in isolamento per oltre 10 anni. I querelanti descrivono tali condizioni come ‘torture’. Secondo la class action, l’isolamento può causare danni psicologici e fisici irreparabili anche nel giro di 15 giorni. Le Nazioni Unite hanno classificato l’isolamento prolungato come una forma di tortura.
Il Texas è alle prese con diversi ricorsi contro l’uso diffuso dell’isolamento. Attualmente lo Stato detiene in tale condizione oltre tremila carcerati ed è al primo posto nella classifica Usa di quelli con il numero più elevato di detenuti in isolamento per oltre dieci anni. Da tre settimane inoltre diversi carcerati sono in sciopero della fame per protestare. Il Texas è anche tra gli Stati dove viene applicata più di frequente la pena di morte. Secondo il Death Penalty Information Center, dal 1976 sono stati giustiziati 575 detenuti tra uomini e donne.