Corte Strasburgo condanna Svizzera: diabetico non deve pagare tassa militare
(Keystone-ATS) STRASBURGO – Un diabetico giudicato inabile al servizio in grigioverde non deve pagare la tassa militare. La sentenza di condanna della Svizzera resa lo scorso aprile dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo è ora definitiva. La Grande Camera della Corte si è rifiutata di entrare in materia su un ricorso della Confederazione.
L’Ufficio federale di giustizia e l’avvocato della persona interessata hanno confermato all’ATS l’informazione pubblicata da diversi media. Il caso riguarda un uomo oggi 30enne che nel 1997 era stato dichiarato inabile al servizio militare a causa della sua malattia. Il giovane si era detto pronto a svolgere un servizio sostitutivo. Malgrado ciò gli era stato imposto di pagare la tassa d’esenzione dall’obbligo militare di circa 700 franchi all’anno, visto che il suo tasso d’invalidità era stato giudicato inferiore al 40%. Il Tribunale federale aveva respinto in ultima istanza il suo ricorso nel marzo 2004.
Lo scorso aprile la Corte di Strasburgo ha condannato la Svizzera, ritenendo che la Confederazione abbia violato il “divieto di discriminazione” e il “diritto al rispetto della vita privata e familiare” ancorati nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Secondo i giudici europei, la Svizzera ha doppiamente discriminato il giovane diabetico. In primo luogo rispetto agli handicappati più gravi, che non devono pagare la tassa militare; in secondo luogo non dandogli la possibilità, concessa agli obiettori di coscienza, di svolgere un servizio sostitutivo.
La Confederazone dovrà rimborsargli le spese processuali. Il diabetico vuole inoltre esigere ora anche la restituzione delle tasse pagate negli ultimi anni, ha dichiarato il suo avvocato.
Si ignora per il momento quali conseguenze Berna intenda trarre dalla sentenza di Strasburgo. Il Dipartimento federale della difesa (DDPS), interpellato oggi dall’ATS, afferma di non avere ancora visto le motivazioni della Grande Camera, formata dal presidente della Corte, dai vicepresidenti e da altri quattordici giudici per un totale di diciassette membri.