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Il Parlamento difende il diritto di ricorso degli ecologisti

Discussioni a tre sul diritto di ricorso: il democentrista Adrian Amstutz (sinistra), la liberale radicale Doris Fiala e il popolare democratico Rüdi Lustenberger Keystone

Le due camere del Parlamento sono concordi nel raccomandare ai cittadini di respingere l'iniziativa popolare che mira a limitare il diritto di ricorso delle associazioni ambientaliste.

L’iniziativa era stata lanciata dalla sezione zurighese del Partito liberale radicale in seguito alle opposizioni che avevano fatto colare a picco il progetto di costruzione dello stadio del Hardturm.

Dopo tre giorni di dibattiti intensi, la camera bassa ha deciso giovedì – con 88 voti contro 84 e 12 astenuti – di respingere l’iniziativa popolare intitolata «Diritto di ricorso delle associazioni. Basta con la politica ostruzionista – Più crescita per la Svizzera!».

Il Consiglio Nazionale si allinea così al Consiglio degli Stati, l’altra camera del Parlamento, che in dicembre ha raccomandato al popolo di opporsi all’iniziativa con 23 voti contro 9.

Costruzioni ritardate dall’ecologia

L’iniziativa è stata lanciata tre anni fa dalla sezione di Zurigo del Partito liberale radicale (PLR), in seguito alle opposizioni che hanno fatto naufragare la costruzione del nuovo stadio cittadino del Hardturm. Il testo intendeva vietare il diritto di ricorso nel caso di progetti approvati dal popolo o da legislativi comunali, cantonali o della Confederazione.

Il PLR ritiene che le associazioni ambientaliste abusino del diritto di ricorso, ciò che ritarda e rincara numerosi progetti di costruzione. Sotto la pressione di questo testo, il parlamento ha riveduto lo scorso anno la legge sulla protezione dell’ambiente.

«Le pertinenti ordinanze d’applicazione, tra cui quella relativa allo studio d’impatto ambientale, sono in consultazione», ha precisato Moritz Leuenberger. Il ministro dell’ambiente non ha nascosto d’essere difensore del diritto di ricorso, sebbene il Consiglio federale abbia sostenuto l’iniziativa, dopo averla in un primo tempo bocciata.

«Un attacco mortale»

Mercoledì, la consigliera nazionale PLR Doris Fiala aveva annunciato che il suo partito non avrebbe ritirato l’iniziativa. Un progetto che secondo Fiala è sostenuto dall’industria, dall’economia e dal 65% degli aventi diritto di voto.

Il partito di centro-destra vorrebbe limitare un «privilegio d’altri tempi», accordato negli anni ’60 ad una trentina di organizzazioni, quando l’ambiente non godeva ancora della necessaria protezione. Col tempo la legislazione è invece stata rafforzata, al punto che il dispositivo è ampiamente sufficiente.

I difensori dell’ambiente possono far valere i loro interesse a tutti i livelli legislativi. «Basta semplicemente osservare quanto siano ben rappresentati in questa sala», ha detto il consigliere nazionale radicale Christian Wasserfallen.

Per il campo rosso-verde, il mantenimento dell’iniziativa conferma che i radicali vogliono chiaramente sopprimere il diritto di ricorso. «È un attacco mortale», ha denunciato il deputato socialista Fabio Pedrina.

L’Unione democratica di centro (destra nazional-conservatrice) voleva dal canto suo abrogare completamente questo diritto. La sua iniziativa parlamentare in questo senso è però stata respinta dal Nazionale (104 voti contro 80).

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Diritti ambientale indebolito

Moritz Leuenberger, pur ammettendo che l’iniziativa ha il pregio d’aver fatto progredite la legge, vede anche inconvenienti. A suo avviso, il diritto ambientale sarebbe indebolito. Inoltre, il lavoro di controllo delle associazioni dovrebbe, in caso di riuscita dell’iniziativa, essere ripreso dall’Ufficio federale dell’ambiente, obbligandolo ad aumentare il personale. Anche le amministrazioni cantonali avrebbero più lavoro.

«Se il PLR vuole effettivamente evitare i ritardi causati dalle opposizioni – ha affermato Fabio Pedrina – dovrebbe mettere in discussione il diritto di ricorso dei cittadini, e non delle associazioni». Nel caso dello stadio del Hardturm, ha aggiunto, il 98% dei ricorsi provengono in effetti dai privati e meno di uno su cinque è stato accolto. Al contrario, la giustizia ha ammesso oltre i due terzi dei ricorsi delle organizzazioni.

Tre mozioni

Pur bocciando di stretta misura l’iniziativa radicale, il Consiglio nazionale è dell’avviso che non tutti i problemi siano risolti. Per questo motivo ha successivamente adottato tre mozioni.

La prima, accolta tacitamente, chiede un miglior coordinamento tra protezione della natura e pianificazione del territorio. L’altra, approvata con 115 voti a 68, vuole che le misure di protezione dell’ambiente siano attuate o abbandonate in funzione di un rapporto costi/efficacia.

La Camera del popolo ha pure trasmesso una mozione degli Stati che chiede una revisione dell’ordinanza relativa allo studio d’impatto ambientale, modifica appunto già in consultazione.

swissinfo e agenzie

Il diritto di ricorso delle associazioni ambientaliste è riconosciuto a livello federale dal 1966, nel quadro della Legge sulla protezione della natura e del paesaggio. Diversi cantoni dispongono di legislazioni proprie che completano le norme federali.

Negli ultimi anni, il diritto di ricorso contro le costruzioni che nuociono all’ambiente è spesso stato rimesso in discussione, in particolare dai partiti di destra e dagli ambienti economici.

Il dibattito è stato acceso dal fallimento del progetto di costruzione del nuovo stadio dell’Hardturm a Zurigo, destinato ad ospitare i campionati europei di calcio del 2008.

Il progetto era stato accettato in votazione popolare, ma alcuni cittadini del quartiere e l’Associazione traffico e ambiente avevano presentato ricorso per una questione legata al numero di parcheggi.

La sezione zurighese del Partito liberale radicale aveva così deciso di lanciare un’iniziativa per limitare tali possibilità di ricorso.

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