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Il peso delle parole per lottare contro il fumo

Le avvertenze a grossi caratteri sono già in vigore nell'Unione europea Keystone

Messaggi di avvertimento più grandi, più espliciti e più forti figureranno presto sui pacchetti di sigarette venduti in Svizzera. Spariranno invece le diciture “light” e “mild”, troppo ingannevoli.

Nella lotta contro il fumo, il governo elvetico si allinea così con l’Unione europea.

La scritta “Il fumo uccide“ apparirà presto a grandi caratteri sui pacchetti di sigarette venduti in Svizzera.

Spariranno invece le diciture “light” e “mild”, giudicate ingannevoli perchè suggeriscono che le sigarette “leggere” siano meno nocive.

Lo ha reso noto mercoledì il Consiglio federale, che ha fissato al 1. novembre l’entrata in vigore della revisione totale dell’ordinanza sul tabacco.

Con queste decisioni, il governo svizzero mantiene l’essenziale delle misure previste per lottare contro il tabagismo.

Per permettere ai produttori di adattarsi alle nuove disposizioni, l’esecutivo ha previsto dei periodi transitori di 18 mesi per le sigarette e di 30 mesi per gli altri prodotti del tabacco.

I nuovi pacchetti dovrebbero fare la loro apparizione sul mercato al più tardi il primo maggio 2006.

In linea con l’Unione europea

I punti focali della nuova ordinanza sono l’introduzione di avvertenze chiare sui prodotti del tabacco e l’obbligo di indicare le sostanze aggiunte.

Per quanto attiene al tenore di catrame (10mg), di nicotina (1mg) e, novità rispetto al passato, di monossido di carbonio (10mg), sono previsti valori limite massimi.

Quest’ultima prescrizione – concessione del governo ai produttori – non concerne tuttavia le sigarette destinate all’esportazione, indica la nota odierna del Dipartimento federale dell’interno.

La revisione totale dell’ordinanza sul tabacco soddisfa i requisiti della Convenzione quadro sul controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale della sanità – firmata dalla Svizzera il 25 giugno 2004 a New York – e riprende nella sostanza il disciplinamento vigente nell’Unione europea.

Scioccare il fumatore con foto esplicite

Per mettere in guardia i fumatori dai pericoli per la salute, le avvertenze stampate sui pacchetti di sigarette – “Il fumo uccide” o “Il fumo ostruisce le arterie e provoca infarti e ictus” – dovranno essere stampate, nelle tre lingue ufficiali, con caratteri molto più grandi, in modo da coprire una superficie pari al 35-50% di entrambe le facce del pacchetto e inquadrate in uno spazio ben delimitato.

In un secondo tempo (2007 o 2008), potrebbero essere stampate fotografie a colori per completare l’avvertenza.

“Come già accade in Canada, sui nuovi pacchetti potrebbero figurare foto di polmoni necrotizzati”, indica il ministro degli interni Pascal Couchepin.

“L’effetto preventivo è più efficace se tutte le misure non sono prese nel medesimo tempo”, aggiunge Couchepin.

“Bionde” sempre più care

Non solo la sensibilità, ma anche il borsellino dei fumatori sarà toccato dalla politica anti-fumo del governo svizzero.

“Oltre a rendere più severe le regolamentazioni sulla pubblicità del tabacco e proibire le sponsorizzazioni di eventi sportivi da parte delle case produttrici, vogliamo aumentare il prezzo delle sigarette”, dichiara Thomas Zeltner dell’Ufficio federale della sanità pubblica.

L’imposta sul tabacco di 50 centesimi è infatti entrata in vigore ad inizio ottobre ed al più tardi dal 1. dicembre, il pacchetto di sigarette costerà 5,80 franchi.

Per Pascal Couchepin si tratta soltanto di una prima tappa nella lotta al tabagismo.

“Circa 8’000 persone muoiono ogni anno in Svizzera a causa del tabacco”, ricorda il ministro della salute.

Con il 32% delle persone tra i 14 ed i 65 anni che fumano, i cittadini elvetici sono tra i fumatori più accaniti in Europa.

Aspra lotta in Ticino

La decisione del Consiglio federale avviene in un momento in cui le lobby contro il fumo sembrano guadagnare terreno.

All’inizio di ottobre, l’Università di Ginevra ha ad esempio proibito le sigarette all’interno del campus. Stesso divieto nella zona commerciale sotterranea della stazione ferroviaria di Zurigo.

In Ticino invece, l’opinione pubblica è divisa dopo che il Consiglio di Stato ha proposto, il 13 ottobre scorso, un messaggio per proibire le “bionde” negli esercizi pubblici.

Se approvato dal Gran Consiglio, ci sarà un anno di tempo per adeguarsi alle nuove norme, che prevedono deroghe solo in locali isolati e ventilati.

Proibire il fumo in tutto il paese?

Recentemente, sei parlamentari, tutti dottori, hanno lanciato un’iniziativa per escludere la sigaretta da tutti i luoghi pubblici del territorio.

Secondo Verena El Fehri dell’Associazione svizzera dei non-fumatori, una proibizione a livello nazionale non è però prevista per domani: “Ci vorrà qualche anno prima di applicare una legge simile”.

swissinfo e agenzie

Al più tardi dal 1. dicembre, il pacchetto di sigarette costerà 5,80 franchi.
I cittadini svizzeri sono tra i fumatori più accaniti in Europa: il 32% dei 14-65 anni fumano.
Circa 8’000 persone muoiono per cause legate al tabacco ogni anno in Svizzera.

Gli avversari dei fumatori guadagnano terreno.

L’università di Ginevra ha proibito la sigaretta all’interno dei propri edifici, mentre non si può più fumare nell’area commerciale sotteranea della stazione di Zurigo.

Il governo ticinese ha invece presentato una legge per vietare il fumo nei bar e nei ristoranti.

A livello federale, sei deputati hanno lanciato un’iniziativa parlamentare per regolare la questione del tabacco nei luoghi pubblici.

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