Albright a Ginevra per il rilancio della pace in Medio Oriente
Con una visita lampo a Ginevra, il segretario di stato americano Albright ha definito con il ministro degli esteri Joseph Deiss (nella foto) gli ultimi dettagli organizzativi per l'incontro di domenica tra Bill Clinton e il presidente siriano Assad.
Parlando ai giornalisti dopo l’incontro, durato più di un’ora, la Albright ha detto “di aver avuto un ottimo scambio di vedute sull’intero processo di pace in Medio Oriente”.
A proposito dei negoziati israelo-siriani, ha aggiunto che “gli Stati Uniti cercheranno durante i colloqui di Ginevra di capire quali sono le esigenze delle due parti”.
Come noto, i negoziati si sono bloccati a gennaio per divergenze sul ritiro israeliano dal Golan e sulla futura linea di frontiera tra i due stati.
Tra gli altri argomenti trattati, anche la questione della Cecenia. “Ci siamo trovati d’accordo – ha aggiunto Deiss – sul fatto che c’è la necessità di una maggiore cooperazione russa non solo con l’Osce, ma anche con le organizzazioni internazionali umanitarie”.
Il principale obiettivo della tappa svizzera della Albright, che ha interrotto il viaggio in India e Pakistan con Bill Clinton, è stato però soprattutto quello di parlare davanti alla sessione della Commissione dei Diritti Umani, in corso all’Onu di Ginevra.
Gli Stati Uniti hanno ribadito la loro ferma posizione di condanna nei confronti della Cina e chiesto ai 53 stati membri della Commissione di appoggiare la risoluzione di condanna contro Pechino per la sua politica di repressione delle minoranze.
“Negli ultimi anni – ha sottolineato la Albright nel suo discorso – la Cina ha realizzato grandi progressi nel campo sociale ed economico, togliendo dalla povertà milioni di persone. Ma nel campo dei diritti umani continua a non rispettare gli impegni che ha assunto firmando le principali convenzioni in materia”.
Il segretario di stato americano ha poi usato parole dure contro il regime di Fidel Castro a Cuba, che “continua a perseguitare i dissidenti e a negare la libertà di parola”.
Tra i paesi citati come esempi negativi, e per i quali gli Stati Uniti hanno chiesto un intervento della Commissione, anche il Sudan, la Birmania, l’Iraq e l’Iran.
La signora Albright ha infine ribadito l’impegno di Washington per la Conferenza mondiale contro il razzismo, che si terrà il prossimo anno in Sudafrica.
Maria Grazia Coggiola
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.