
Zurigo si tinge di tricolore

Se Berna era in questi giorni la capitale olandese, martedì sera Zurigo si è trasformata in una città italiana. Le premesse non erano delle migliori e perciò la festa è stata ancora più bella. Nostro reportage da Zurigo.
Renato sta preparando i tavoli all’esterno del suo ristorante nella zona della Limmatplatz. Dietro al grande schermo issa una bandiera tricolore. “Penso che stasera vinceremo – ci dice – ma tutto dipende dal risultato dell’incontro Olanda – Romania. Non sono molto fiducioso. Quattro anni fa in Portogallo, Svezia e Danimarca pareggiarono nell’ultima partita, si qualificarono entrambe e noi fummo eliminati”.
Pessimismo
In questi ultimi giorni, sulla stampa italiana e francese non si è parlato d’altro: “biscotto” e “pastetta” sono ormai entrati nel linguaggio corrente. I tifosi azzurri – forse a ragione – temono che l’Olanda, già qualificata per i quarti, giochi col freno a mano tirato. Due giorni fa contro la Svizzera, il Portogallo non aveva del resto fatto lo stesso?
Mancano più di tre ore all’inizio della partita e il Limmatquai – trasformato per questi Europei in una cosiddetta ‘fanmeile’, o strada dei tifosi – è già pieno di gente. I colori verde, bianco e rosso dominano nettamente. Normale, a Zurigo vive un’importante comunità italiana.
Come Renato, Donato, fasciato con la bandiera di rito, non crede che l’Italia ce la farà: “Normalmente sono sempre molto ottimista, questa sera però la vedo male”. Tanto più che l’Italia è da 30 anni che non batte la Francia in una partita di 90 minuti.
Alcuni francesi sembrano più spavaldi. Alain sta addentando una pizza. Non è un po’ una contraddizione, gli chiediamo. “Quando avremo mangiato gli italiani, avrà un gusto ancora migliore”, dice ridendo.
Guy, di Parigi e in Svizzera da più di una settimana, è meno ottimista: “La Francia finora non ha fatto vedere un grande gioco”. I francesi sono orfani di Zidane, come dimostrano le decine di maglie col suo nome.
Pioggia
Malgrado i tradizionali cori di sfottò reciproci, l’ambiente è assai tranquillo. Nessuno, almeno per ora, si lascia andare a degli eccessi.
A un’ora dal fischio d’inizio, comincia a scendere la pioggia, triste compagna di questi primi dieci giorni dell’Euro. Sul palco nella ‘fan zone’ del Bellevue un gruppettino italiano cerca di riscaldare i tifosi intonando qualche canzonetta. Manca solo Toto Cutugno…
Una francese sembra averne abbastanza della folla, della canzonetta italiana e della pioggia: “Ci ritroviamo dove abbiamo posteggiato l’auto dopo la partita”, dice seccamente al compagno, che visibilmente non ha nessuna intenzione di perdersi l’incontro. Che la donna abbia avuto una premonizione?
Il suo esempio è però seguito da pochi. Davanti ai maxischermi del Bellevue ci si muove a fatica. Le squadre fanno il loro ingresso in campo. L’allenatore dei francesi Domenech visibilmente non gode dei favori dei tifosi azzurri. Sul fronte opposto questa volta non c’è Materazzi e i francesi non sanno bene su chi concentrare i loro fischi.
La volta buona?
L’Italia comincia bene: nei primi 10 minuti Toni e Panucci inquietano Coupet. L’uscita di Ribery al 8′, feritosi dopo un contrasto con Zambrotta, fa tirare un primo sospiro di sollievo ai sostenitori italiani. “Dai, che forse stasera è la volta buona”, afferma uno. Tanto più che ormai ha smesso di piovere.
Al 24′ Toni va giù in area per un fallo di Abidal. Cartellino rosso e rigore! Quando Pirlo si presenta sul dischetto, alcuni spettatori si coprono il viso. Rete! L’Italia è per il momento qualificata, poiché la Romania è ancora sullo 0-0 contro l’Olanda. I tifosi azzurri cominciano veramente a crederci, tanto più che Buffon e compagni giocano ormai in superiorità numerica.
Toni va vicino al raddoppio per ben tre volte. Francesco, giunto da Lodi in mattinata, non sembra apprezzare più di quel tanto l’attaccante del Bayern di Monaco: “Ha bisogno di 15 palle gol per metterne dentro almeno una! Donadoni tiralo fuori!”. Henry, dal canto suo, accende gli spenti tifosi francesi con un bel diagonale, che finisce di poco a lato.
“Grazie Marco!”
Pochi minuti dopo l’inizio del secondo tempo, il Bellevue esplode in un altro grido di gioia. Questa volta le buone notizie giungono da Berna: Huntelaar ha aperto le marcature per l’Olanda.
Al Letzigrund, malgrado l’inferiorità numerica la Francia si fa più aggressiva. Al 17′ ci pensa però De Rossi, con una punizione deviata dalla barriera, a porre fine alle velleità francesi. Dal pubblico comincia ad alzarsi un sempre più insistente “Po po ro po po po po”, il famoso riff dei White Stripes diventato l’inno azzurro durante il Mondiale 2006.
Alcuni tifosi francesi cominciano ormai a rivolgere il loro sguardo verso la luna che fa capolino e che si specchia nelle acque del lago, piuttosto che verso il maxischermo.
A tre minuti dalla fine, il tripudio: a Berna, Van Persie ha raddoppiato per l’Olanda. L’Italia è nei quarti. La gioia è incontenibile. Marco Van Basten, allenatore dell’Olanda, è acclamato quasi come un eroe nazionale.
Dal Bellevue e dai bar dove sono assiepati, i tifosi si riversano nelle strade: “Siamo i campioni del mondo!”. E adesso, dopo aver sfiorato l’eliminazione, la doppietta mondiale-europei sembra un sogno un po’ meno irraggiungibile.
swissinfo, Daniele Mariani, Zurigo
19 giugno 20.45 Basilea Portogallo – Germania
20 giugno 20.45 Vienna Croazia – Turchia
21 giugno 20.45 Basilea Olanda – vincente tra Russia e Svezia
22 giugno 20.45 Vienna Spagna – Italia
Risultati di tutte le partite disputate:
Francia – Romania 0-0
Olanda – Italia 3-0
Italia – Romania 1-1
Olanda – Francia 4-1
Francia – Italia 0-2
Olanda – Romania 2-0
Classifica del gruppo A:
1. Olanda 9 punti (+ 6 reti)
2. Italia 4 punti (-1)
3. Romania 2 punti (-2)
4. Francia 1 punto (-5)

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