I divari salariali rimangono elevati

La crisi non ha modificato sostanzialmente la prassi delle aziende in materia di salari dei manager. È quanto emerge da uno studio del sindacato Travail.Suisse condotto su 27 aziende svizzere.

Nel 2008, il divario tra i compensi medi dei manager e i salari più bassi si è ridotto del 6%, stando alla ricerca pubblicata lunedì.

Malgrado il leggero calo, Travail.Suisse non è per niente soddisfatta dell’evoluzione di questi ultimi anni. “Il cartello salariale dei manager continua ad esistere”, ha sottolineato il presidente Martin Flügel in una conferenza stampa a Berna.

La flessione riscontrata nel 2008 è infatti dovuta unicamente al diminuito valore dei compensi distribuiti sotto forma di azioni e bonus. Inoltre, analizzando l’evoluzione dal 2002, quando fu condotto il primo studio, emerge che i salari dei membri delle direzioni dei gruppi sono aumentati in media dell’83%, mentre quello dei lavoratori svizzeri in generali solo dell’8,4%.

Il divario maggiore nel 2008 è stato riscontrato presso Credit Suisse, dove i membri della direzione guadagnano un compenso pari a 195 volte quello del collaboratore peggio retribuito. La differenza più contenuta è invece stata constatata presso Ruag, azienda tecnologica di proprietà della Confederazione attiva anche nel settore bellico, con un rapporto di 1 a 12.

Il peggioramento più sensibile è stato riscontrato presso ABB: in un anno il rapporto è passato da 1 a 93 a 1 a 158.

Per scardinare il “cartello salariale” la soluzione è una sola: bisogna che i lavoratori siano rappresentanti nei consigli di amministrazione. I sindacati e i partner sociali, secondo Travail.Suisse, devono essere coinvolti nella definizione delle griglie retributive.

swissinfo.ch e agenzie