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Perdita miliardaria per Credit Suisse

Neppure Credit Suisse esce indenne dalla crisi dei subprime Keystone

Il Credit Suisse è colpito più pesantemente di quanto ci si attendeva dalla crisi dei mutui negli Stati Uniti.

Nel primo trimestre del 2008 la seconda banca svizzera ha registrato una perdita netta di oltre 2,1 miliardi di franchi, dopo un utile netto di 2,729 miliardi nello stesso periodo dell’anno scorso.

Gli analisti contattati dall’agenzia AWP si attendevano mediamente una perdita di 687 milioni di franchi. I ricavi netti sono crollati del 72% a 3 miliardi, ha comunicato giovedì l’istituto.

Nel solo periodo gennaio-marzo le rettifiche di valore nette ammontano a 5,3 miliardi, indica la banca. Questa cifra è di molto superiore ai 3,2 miliardi di svalutazioni dell’intero 2007.

«I nostri risultati del primo trimestre 2008 sono chiaramente insoddisfacenti», afferma l’amministratore delegato Brady Dougan citato nella nota. Nei primi tre mesi dell’anno «abbiamo però potuto ridurre massicciamente le nostre esposizioni nei settori interessati e proseguiremo in maniera controllata tale diminuzione».

A parte quelle colpite direttamente dalla crisi creditizia, la maggior parte delle attività ha realizzato buoni risultati e raggiunto l’alto livello dei ricavi del primo trimestre del 2007.

«Investment banking» in difficoltà

Il risultato negativo è principalmente legato al settore «investment banking», che nel periodo in rassegna ha registrato una perdita di 3,46 miliardi contro un utile di 1,99 miliardi nel primo trimestre 2007. Da proventi positivi per 6,58 miliardi di franchi nei primi tre mesi del 2007, si è passati a un dato negativo per 489 milioni di franchi.

Tale crollo è attribuito dall’istituto in larga misura all’impatto della crisi dei mercati ipotecari e creditizi sul comparto del reddito fisso. Gli ammortamenti più consistenti – 2,66 miliardi di franchi – riguardano il commercio di strumenti finanziari legati a crediti ipotecari commerciali.

Patrimonio in calo

Nel periodo in esame il «private banking», comprendente le divisioni «wealth management» e «corporate & retail», ha registrato un utile ante imposte di 1,32 miliardi di franchi, in calo dell’8%. L’intero settore ha registrato un afflusso netto di fondi pari a 17,1 miliardi di franchi.

Il settore «wealth management» (clientela facoltosa) ha realizzato un utile pretasse di 860 milioni, con un calo del 13%. I proventi netti sono diminuiti del 3% a 2,13 miliardi. Il settore «corporate & retail» ha annunciato un utile ante imposte di 464 milioni (+3%). I proventi netti hanno evidenziato un tasso di crescita del 6%.

Nel primo trimestre del 2008, l’Asset Management (gestione istituzionale) ha subito una perdita ante imposte di 468 milioni a fronte di un utile di 257 milioni nello stesso periodo del 2007. Tale flessione è riconducibile principalmente alle svalutazioni nette per 566 milioni.

A fine marzo il patrimonio amministrato totale del Credit Suisse Group ammontava a 1380,5 miliardi di franchi, con un calo dell’11% rispetto al 31 marzo 2007.

swissinfo e agenzie

Fondato nel 1856, Il Credit Suisse Group è la seconda banca elvetica in ordine di grandezza, dietro all’Unione di Banche Svizzere (UBS).

Insieme, i due leader del settore realizzano oltre la metà del bilancio totale di tutte le banche elvetiche e contribuiscono a circa il 10% del prodotto interno lordo del paese.

Oggi, il Credit Suisse dà lavoro a circa 47’000 persone in oltre 50 paesi.

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