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Sindacati chiedono aumenti salariali malgrado la crisi

Per sostenere i consumi, il sindacato Travail.Suisse ha rivendicato lunedì incrementi salariali per il 2010 che vanno fino al 2%. Una richiesta giudicata "irrealistica" dal padronato.

“Nonostante la crisi economica e una crescita della disoccupazione, gli aumenti di salario non sono un tabù”, scrive lunedì in un comunicato la federazione sindacale.

Secondo Travail.Suisse, questi incrementi sono necessari per sostenere il consumo privato, che nel 2010 rischia di sprofondare, segnatamente a causa della progressione dei costi per i premi dell’assicurazione malattia.

L’organizzazione dei lavoratori sottolinea comunque che le trattative dovranno tener conto della situazione in ogni singolo ramo economico. Ad esempio, nell’industria d’esportazione – toccata più di altre dalla crisi – è fondamentale salvaguardare innanzitutto i posti di lavoro.

Per contro, in altri settori, come quello dell’edilizia, nel quale lavorano circa un milione di persone, “si impongono reali aumenti salariali”. Aumenti che, secondo il sindacato, dovrebbero andare fino al 2% nel 2010.

Le richieste di Travail.Suisse sono state definite “irrealistiche” dall’Unione svizzera degli imprenditori (USI). Per Thomas Daum, direttore dell’USI, “la priorità assoluta è il mantenimento dei posti di lavoro”. Spetterà però ad ogni singola impresa e ad ogni singolo settore – ha precisato – esaminare se sarà possibile procedere a degli aumenti salariali.

swissinfo.ch e agenzie

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