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Un banchiere “glamour” al timone di UBS

Sergio Ermotti, il nuovo CEO della più grande banca svizzera Keystone

Le voci correvano già da questa primavera. La partenza a sorpresa di Oswald Grübel alcuni giorni fa ha accelerato le cose e spinto il ticinese Sergio Ermotti al timone della banca più grande del paese.

Eleganza naturale, leggera tintarella, capelli argentati e una personalità simpatica e carismatica;  Sergio Ermotti, 51 anni, ha un fisico d’attore. Lo testimoniano le numerose fotografie pubblicate nei media subito dopo l’annuncio della sua nomina.

Il quotidiano “Landbote” lo ha definito il “George Clooney della banca”, e secondo alcune donne svizzere, citate sulle pagine del giornale “Blick”, il Ticinese sarebbe addirittura “Mister Wonderfull”.   

Sia In completo e cravatta o in vestito da jogging, Sergio Ermotti è particolarmente fotogenico. Ma non è sui grandi schermi che il ticinese di Montagnola ha fatto la sua carriera da film, bensì in un ambiente molto più rigido e austero. Quello della banca.

Una favola

L’ascesa professionale di questo padre di famiglia è vertiginosa. Alunno poco interessato dagli studi, il giovane Sergio ha appena quindici anni quando decide di lasciare la scuola per seguire le orme di suo padre e intraprende un tirocinio come impiegato di banca.

E meno di due settimane dopo i suoi primi passi d’apprendista presso la Cornèr Bank di Lugano, scopre così una vera passione per il mondo bancario.

In seguito, ottiene un diploma federale d’esperto bancario e segue una formazione specializzata (Advanced Management Program) all’università di Oxford. Il seguito della carriera di quest’uomo sconosciuto dal pubblico sembra una favola.

Uno sconosciuto

“Sergio chi?”, scrive il quotidiano svizzero tedesco “Tages Anzeiger”, poco dopo l’arrivo del ticinese all’UBS, in dicembre 2010 in qualità di Chairman e CEO per l’Europa, il Medio Orient e l’Africa (EMEA).

Infatti, al di fuori della finanza e fino alla successione di Oswald Grübel, Sergio Ermotti era quasi sconosciuto, anche nel proprio cantone, e ciò nonostante il Luganese sia una delle personalità di spicco del settore economico in Ticino.

Sconosciuto dal pubblico, ma di certo non dal mondo della finanza, dove vari  osservatori hanno sottolineato a più riprese in questi ultimi anni, che Sergio Ermotti era “ il miglior banchiere svizzero all’estero, assieme a Josef Ackermann”.

Lugano-Zurigo-Londra-Milano

Primo passo decisivo nella sua spettacolare ascesa: nel 1987 viene ingaggiato presso la banca americana Merrill Lynch, da un certo Marcel Ospel e Thomas Matter, ex-capo di Swissfirst. Lascia poi le sponde della Limmat per le rive del Tamigi, dove diventa co-head of Global Equity Markets.

A Londra, Sergio Ermotti accede al posto di numero due dell’ Investment banking, del gigante americano. Un settore che dirigerà fino nel 2005, anno della sua partenza per Milano, in senn alla grande banca italiana UniCredit. Vienne chiamato presso Merill Lynch dal suo ex collega, Alessandro Profumo, CEO di UniCredit. Sergio Ermotti prende il timone del settore d’investimento.

Onore e orgoglio

Mentre quest’ultimo è spinto verso la porta d’uscita, in circostanze rimaste assai nebulose, Sergio Ermotti decide a sua volta di lasciare l’istituto bancario italiano nel 2010. Ed è in questo momento che Oswald Grübel gli apre la porta di UBS. Cioè, soli sei mesi dopo essere stato alla cima dell’istituto.

Sergio Ermotti si è detto “onorato e orgoglioso” di essere stato scelto per succedere al grand patron tedesco, a capo della più grande banca svizzera.

La sua nomina ad interim, non gli pone “nessun problema” ha dichiarato nei media, precisando che l’impegno con statuto temporaneo non è collegato alla sua persona, bensì alla procedura della banca.

Continuità e malumori

Infatti, nel mondo finanziario, la confermazione della sua nomina è già considerata come acquisita. Una buona notizia per i numerosi ammiratori del Ticinese; una cattiva scelta per chi spera in cambiamenti strategici dalla banca.

I detrattori della linea condotta da Grübel sono convinti che l’arrivo di uno specialista della banca d’investimento sia una cattiva scelta. Da canto suo, il principale interessato, ha già fatto sapere che la parola d’ordine sarà “continuità”,  ammettendo pure che gli strumenti di controllo dovrebbero essere rivisti e corretti in certi settori d’attività della banca.

Un’allusione alla perdita colossale dei 2,3 miliardi di franchi provocati da un broker della sede londinese della banca qualche giorno fa, e che ha accelerato la partenza di Oswald Grübel.

Sergio Ermotti, è nato nel maggio 1960. E sposato e padre di due adolescenti. La famiglia risiede a Montagnola.

Nonostante i suoi innumerevoli impegni professionali all’estero, il ticinese è rimasto molto attaccato al suo cantone di origine.

Appassionato di calcio, Sergio Ermotti è anche presidente del modesto football club di Collina d’Oro, sopra Lugano.

Qualche mese dopo la sua entrata nell’UBS,  nel dicembre scorso, Sergio Ermotti decise di lasciare la sua poltrona nel consiglio d’amministrazione del gruppo Fidinam, del finanziere miliardario Tito Tettamanti, che occupava dal 2005.

Mantiene invece il suo posto di presidente del consiglio d’amministrazione della compagnia Darwinairline.

La campagna regionale è stata fondata in 2003 per assicurare il collegamento Lugano-Ginevra, che prima era coperto dalla defunta Crossair. Oggi, Darwinairline è confrontata ad importanti difficoltà congiunturali dovute alla forza del franco.

Sergio Ermotti è anche impegnato presso una catena alberghiera di lusso, alla quale appartiene anche il celebre stabile “Villa Principe Leopoldo”, che domina la baia di Lugano.

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