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Il Politecnico di Zurigo in continua evoluzione

Olaf Kübler, presidente del Politecnico di Zurigo fino al 30 novembre 2005 Keystone Archive

L'ateneo, che celebra il suo 150esimo anniversario, è pronto per un ulteriore cambiamento. L'attuale presidente si appresta infatti a lasciare la carica.

Olaf Kübler si dice convinto che vi siano ancora margini d’azione per rendere la più prestigiosa università svizzera ancora maggiormente dinamica.

Il professor Olaf Kübler, presidente del Politecnico federale di Zurigo, si ritirerà dal proprio mandato il 30 novembre 2005.

Durante i suoi otto anni di presidenza, i finanziamenti alle università in Svizzera non sono aumentati, mentre alle facoltà e agli studenti è richiesto sempre di più.

Nello stesso tempo, ai professori è stato chiesto di scendere dalla «torre d’avorio» e i criteri economici hanno cominciato a ricoprire un ruolo maggiore nella gestione degli istituti.

Dal canto suo, Kübler ritiene che riforme come l’introduzione del bachelor e del master garantiranno la qualità dell’insegnamento e della ricerca a Zurigo.

swissinfo: Dopo otto anni di presidenza, qual è il suo bilancio?

Olaf Kübler: Mi sono reso lo scorso anno di quanto fosse interessante il mio lavoro, quando ho dovuto decidere se restare fedele alla decisione di non restare in carica più a lungo di due mandati. Credo che sia uno degli impieghi migliori in tutta la Svizzera, un vero privilegio: permette di conoscere persone estremamente intelligenti ed interessanti, che condividono le loro passioni.

swissinfo: Avete concentrato i vostri sforzi nella ricerca di persone all’estero o piuttosto di talenti indigeni?

O.K.: Ci siamo mossi in entrambe le direzioni. Con una popolazione di sette milioni di persone e un ateneo delle nostre dimensioni – più grande del MIT (Massachusetts institute of technology) – è evidente che dobbiamo anche guardare oltre i confini nazionali.

swissinfo: A Zurigo si vogliono attirare gli studenti più brillanti: è un compito difficile, dal momento che la scienza non interessa necessariamente tanti giovani?

O.K.: Nel corso degli ultimi 12 anni, il numero di immatricolazioni è rimasto stabile, con circa 2’000 nuovi studenti ogni anno.

Quello che cambia, invece, è la distribuzione delle matricole da un anno con l’altro. In informatica, ad esempio, vi erano 350 nuovi iscritti, prima della fine dell’euforia di Internet. In seguito, il numero è calato a 150.

Tuttavia, le iscrizioni non sono crollate del tutto e chi ha optato per informatica si orienterà probabilmente verso l’ingegneria elettrica. È un ciclo che si ripete.

swissinfo: All’università è stata introdotta la Riforma di Bologna, che comporta il sistema del bachelor-master. Questo ha reso l’ateneo più attrattivo agli occhi degli studenti?

O.K: Crediamo di sì e per questo abbiamo voluto applicare il nuovo sistema più presto. Spiegare il vecchio funzionamento a uno studente di Hong Kong o statunitense era tremendamente difficile.

Ora, quando discutiamo in merito allo scambio di studenti, le altre università possono vedere l’applicazione del sistema internazionale e il fatto che le lezioni si tengono in inglese a partire dal secondo anno. Crediamo che la riforma di Bologna ci abbia reso più attrattivi per gli studenti internazionali.

swissinfo: La concessione di nuovi finanziamenti destinati alla ricerca scientifica è confrontata a resistenze in seno al Parlamento. Il fatto che i politici abbiano diminuito gli aiuti ad alcune università vi preoccupa?

O.K.: Per il momento, si tratta di un problema minore. Qui a Zurigo abbiamo deciso di non lamentarci. Quello che intendiamo fare, è garantirci fondi provenienti da fonti esterne. Per questa ragione abbiamo creato una fondazione specifica, sul modello di quelle esistenti negli Stati Uniti.

La pianificazione scientifica dei nostri rivali mostra che se vogliamo restare competitivi con le migliori università del mondo, abbiamo bisogno di raccogliere fondi. Il nostro finanziamento attuale dipende per oltre il 90% direttamente o indirettamente – attraverso i contribuenti – dalla salute dell’economia svizzera. Dal momento che quest’ultima difficilmente crescerà molto nei prossimi dieci anni, l’unica soluzione per restare competitivi è la ricerca di fondi.

swissinfo: Visto che presto lascerà la carica di presidente, di cosa ha secondo lei maggiormente bisogno il Politecnico di Zurigo?

O.K.: Credo sia possible migliorare il nostro processo di orientamento dei nuovi studenti. Piuttosto che un severo processo di selezione, opterei per una valutazione dei candidati. Credo si dovrebbe porre fine al sistema svizzero, che permette a qualsiasi studente in possesso della maturità di accedere all’università.

Ritengo che un’analisi attenta darebbe agli studenti un’immagine più chiara delle proprie capacità, permettendo di confrontarle con i desideri personali e le esigenze dell’ateneo. Questo dovrebbe aiutare gli studenti a capire se sono probabilmente destinati a fallire o ad avere successo al Politecnico di Zurigo.

Se questo dovesse accadere, sarebbe un cambiamento radicale per gli studenti del primo anno. Per molti di loro, ora, si tratta di una vera e propria lotta per la sopravvivenza. Se disponessero già di alcune indicazioni, sarebbero più fiduciosi e anche l’insegnamento sarebbe differente. Questo cambierebbe l’intero sistema.

Intervista swissinfo: Scott Capper
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)

Il Politecnico di Zurigo è stato fondato nel 1855.
All’ateneo studiano oltre 12’500 studenti e lavorano circa 8’000 persone.
Il budget globale (per il 2004) ammontava a 990 milioni di franchi, di cui 129 milioni sono stati investiti nella costruzione di nuove strutture.
Le risorse provenienti da terzi ammontano a 160 milioni.
A partire dal 1998, meno della metà dei professori assunti sono svizzeri; il 42% proviene da Germania e Stati Uniti.

Olaf Kübler ha studiato fisica teorica a Karlsruhe, Zurigo e Heidelberg, dove ha ottenuto il dottorato.

Dal 1972 al 1979, Kübler ha cominciato a lavorare all’Istituto di biologia cellulare di Zurigo. Nel 1979, diventa professore. In seguito, ha trascorso numerosi soggiorni di ricerca e insegnamento in Europa e Stati Uniti.

A partire dal mese di dicembre 1997, Köbler è direttore del Politecnico federale di Zurigo. Dal 1. dicembre 2005, la carica sarà ricoperta dal prof. Ernst Hafen.

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