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2005 – Swiss, filiale di Lufthansa

Il matrimonio con Lufthansa permetterà Swiss di uscire dalle ...nebbie delle cifre rosse? Keystone

Dopo mesi di voci mai confermate e di smentite più o meno convinte, il 22 marzo 2005 Swiss passava ufficialmente nelle mani della tedesca Lufthansa.

Un evento di grande importanza per l’aviazione civile svizzera, che per anni ha sognato fin troppo in grande. Per poi finire inghiottita dal potente vicino.

Swiss esiste ancora. Ha mantenuto il proprio nome, il proprio logo e l’aeroporto di Zurigo-Kloten è rimasto un hub internazionale. Il 22 novembre, per il terzo anno consecutivo, la compagnia elvetica è stata addirittura premiata quale “migliore compagnia europea”.

Ma il 2005 ha significato un cambiamento radicale nell’essenza di Swiss. La nuova realtà ben traspare dalle parole espresse in ottobre da Wolfgang Mayruhber, l’amministratore delegato di Lufthansa.

Commentando la decisione di esternalizzare la flotta regionale di Swiss per ridurre i costi e tornare al più presto nelle cifre nere, un Mayrhuber soddisfatto sottolineava che “tutte le filiali di Lufthansa hanno un compito: guadagnare soldi e non consumare liquidità”.

Swiss si è dunque trasformata in una filiale di Lufthansa.

La stretta di mano

Il 22 marzo, il CEO di Swiss Christoph Franz (ex manager di …Lufthansa) e il suo omologo tedesco Wolfgang Mayrhuber ufficializzavano l’acquisizione per un prezzo complessivo che, in funzione dei risultati di Swiss fino al 2008, potrà salire fino a 460 milioni di franchi.

L’accordo, pur senza suscitare entusiasmi, è stato considerato equo e ragionevole dagli esperti del settore e dalla stampa svizzera.

Non sono però mancate le critiche per gli errori manageriali del passato (brucia ancora la triste fine di Swissair, che, a differenza di Swiss, era un simbolo di identificazione e di fierezza nazionale) e l’incapacità di stringere alleanze con altri paesi.

Swiss, esclusa dalle grandi alleanze, aveva tentato d’inventarsi generalista. Ma nel feroce mondo dei cieli liberalizzati, non disponeva della massa critica per riuscire a farlo.

“Unica via percorribile”

La fusione con Lufthansa è così diventata l’unica strada percorribile. Un’eventualità che soltanto due anni fa era osteggiata da parte del management, dai politici e dall’opinione pubblica.

Ma, con l’accumularsi delle perdite e dei processi di ristrutturazione, le opinioni sono lentamente mutate.

Pochi giorni prima della conclusione della vendita, Walter Bosch, vice-presidente del Consiglio d’amministrazione di Swiss, in passato fermo oppositore di una cessione, dichiarava che “l’affare con Lufthansa è la soluzione giusta. Tutto il resto sono sogni”.

Pure le resistenze politiche erano sopite. E dei sondaggi d’opinione mostravano che anche la maggioranza degli svizzeri (53%) era ormai favorevole all’integrazione totale di Swiss in Lufthansa.

swissinfo, Marzio Pescia

Prezzo di vendita di Swiss: fino a 460 milioni di franchi (in funzione dei risultati della compagnia)
L’anno prossimo Swiss sarà integrata nella Star Alliance, la più grande del mondo nel settore dell’aviazione civile.
Passeggeri Lufthansa 2004: 50 milioni
Impiegati: 90’000 persone
Passeggeri Swiss 2004: 9.2 milioni
Impiegati: 6’500

Il 22 marzo 2005 Swiss viene ufficialmente rilevata da Lufthansa, che prende il controllo della compagnia elvetica promettendo di assumere la totalità dei rischi imprenditoriali e d’investire sul mercato svizzero.

Nata ufficialmente il 31 marzo 2002 grazie a 3 miliardi di contributi pubblici, Swiss disponeva inizialmente di 133 velivoli e di oltre 10’000 posti di lavoro.

Nel 2002 ha registrato una perdita netta di 980 milioni di franchi, 687 milioni nel 2003 e 140 milioni nel 2004. Nel primo semestre 2005 le perdite sono state di 89 milioni.

In seguito a diversi tagli, la flotta si è ridotta a 82 velivoli e gli effettivi a circa 6’500 impieghi.

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