Banca cantonale di Ginevra: si dimette il presidente
Il Consiglio di Stato ginevrino ha annunciato venerdì le dimissioni di Dominique Ducret, presidente del consiglio di amministrazione della Banca cantonale di Ginevra (BCGe) e di Marc Fues, direttore della banca.
La Banca cantonale di Ginevra vuole risanare drasticamente la sua situazione: ha annunciato contemporaneamente venerdì la creazione di un’entità incaricata di liquidare i dossier difficili e le dimissioni del presidente del consiglio di amministrazione Dominique Ducret e del direttore Marc Fues. La banca procederà peraltro ad un aumento del capitale sociale.
Le dimissioni di entrambi i dirigenti dovrebbero permettere di «evitare una polemica sulle persone» in occasione del dibattito parlamentare che avrà luogo a fine marzo, ha spiegato il presidente del governo ginevrino Guy-Olivier Segond. Le dimissioni di Ducret saranno effettive a fine maggio, quelle di Fues a fine anno.
Il presidente sarà sostituito da Jacques Perrot, esperto contabile e membro dell’ufficio del consiglio di amministrazione della BCGe. Il successore di Fues sarà designato prossimamente.
La sostituzione dei due dirigenti fa parte del cambiamento di strategia della banca in merito ai crediti a rischi – il cui totale supera il miliardo di franchi – fardello «ereditato» dalla Cassa di risparmio e dalla Banca ipotecaria, la cui fusione ha dato vita nel 1993 all’istituto attuale.
Con il consenso del Consiglio di Stato e della Commissione federale delle banche, la BCGe affiderà la liquidazione di questi dossier ad un’entità giuridica separata, i cui prestiti saranno garantiti dal Cantone. Il capitale sociale della banca sarà inoltre aumentato di 112,5 milioni, per passare a 337,5 milioni di franchi. I relativi progetti di legge saranno sottoposti al Gran consiglio a fine mese.
«Ci sbarazzeremo dei casi difficili in un solo colpo, invece di eliminarli progressivamente sull’arco di cinque anni, come lo avevamo previsto in dicembre», spiega Marc Fues. Ciò dovrebbe consentire alla banca cantonale di assumere pienamente il suo ruolo di «locomotiva» dell’economia locale.
Pur avendo realizzato nel 1999 un utile di 27 milioni di franchi, lo scioglimento delle riserve necessarie al risanamento dell’istituto provoca una perdita di 472 milioni di franchi, indica il direttore. Si è fatto inoltre ricorso a riserve latenti per un importo di 200 milioni di franchi.
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