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Bere e guidare, come il diavolo e l’acqua santa

Il manifesto della campagna di sicurezza stradale. VSR

Il Consiglio svizzero della sicurezza stradale lancia una nuova campagna di prevenzione contro il consumo d'alcolici al volante.

Obiettivo sensibilizzare l’opinione pubblica elvetica e ridurre il numero degli incidenti imputabili a conducenti ebbri.

«Bere o guidare»: è questo lo slogan della nuova campagna di prevenzione lanciata dal Consiglio svizzero della sicurezza stradale.

Obiettivo della campagna 2003 è di dissuadere chi ha bevuto alcol – anche solo un goccio – dal mettersi al volante.

Il tributo della strada all’alcol

Stando alle statistiche ufficiali, in Svizzera un incidente mortale della circolazione stradale ogni cinque è riconducibile all’eccessivo consumo di bevande alcoliche.

Decine, centinaia di vittime, ogni anno, dell’irresponsabilità di chi, pur avendo bevuto dell’alcol, si mette ugualmente al volante.

Nel solo 2001 l’alcol al volante ha provocato oltre 6.200 feriti, tra leggeri e gravi, e ben 107 morti.

Un tributo troppo grande per il presidente del Consiglio svizzero della sicurezza stradale Hans Ulrich Büschi: “Se solo si riuscisse ad evitare la metà di questi incidenti, si potrebbero salvare oltre 50 vite umane l’anno ed impedire il ferimento grave di centinaia di altre”.

Educare alla responsabilità

In Svizzera, come in altri Paesi, il consumo di alcolici rientra nel vissuto quotidiano. Quello che però forse non tutti sanno è che già dopo un bicchiere di vino la facoltà di percezione delle sorgenti luminose peggiora, le reazioni sono ritardate ed i riflessi in calo.

E proprio l’informazione e l’educazione sono due dei quattro pilastri, assieme alla prevenzione ed alla repressione, della campagna “Bere o guidare”.

“Grazie ai controlli ed alle sanzioni, ma anche attraverso l’istruzione si vuole influire maggiormente sul comportamento degli utenti della strada”, ha precisato il presidente del Consiglio svizzero della sicurezza stradale.

I nuovi limiti di tolleranza

La revisione della legge sulla circolazione stradale, che entrerà in vigore l’anno prossimo, contribuirà a ridurre il numero delle vittime.

Oltre alla riduzione del tasso di alcolemia dallo 0,8 allo 0,5 per mille, la revisione legislativa darà facoltà alla polizia stradale di procedere a controlli dell’alito anche senza sospetti d’ebrietà.

“La prevenzione della sicurezza stradale ha un impatto positivo sulla guida”, ha rilavato Hans-Martin Baumann, responsabile del servizio Sicurezza stradale della Polizia comunale di Berna.

Controlli a tappeto

La generalizzazione dei controlli preventivi diventa quindi uno strumento indispensabile di prevenzione perché, come ha illustrato la dottoressa Jacqueline Bächli-Biétri (psicologa della circolazione stradale), il numero di persone esposte al pericolo è numeroso.

“La maggior parte delle persone ritiene di bere quantità del tutto normali. Purtroppo, però, anche chi rientra tra i consumatori di alcolici cosiddetti normali, può correre il rischio, almeno temporaneamente, di guidare l’auto senza essere completamente sobrio”, ha ammonito la psicologa della circolazione stradale.

Il messaggio della campagna di prevenzione lanciata dal Consiglio svizzero della sicurezza stradale è chiaro: chi consuma alcolici deve decidere consapevolmente di non mettersi al volante.

Quattro i momenti della campagna “Bere o guidare”. Dal 7 al 20 aprile la prima settimana di sensibilizzazione. Le altre in giugno (dal 9 al 22), settembre (8-21) e dal 20 ottobre al 2 novembre.

I cartelloni raffiguranti un bicchiere rotto messo al posto della leva del cambio dell’auto – ricordano agli automobilisti il potenziale maggiore di rischio connesso all’uso di sostanze alcoliche, psicotrope o stupefacenti.

Alla campagna del Consiglio svizzero della sicurezza stradale collaborano anche le polizie cantonali e comunali che – durante i controlli – consegnano ai conducenti sobri dei pulisci vetri con impresso lo slogan “Bere o guidare”.

Parallelamente mezzo migliaio di scuole guida sensibilizzano ed informano gli allievi conducenti sulla pericolosità di associare l’alcol al volante.

Campagna mediatica

Per far passare il messaggio anche nelle fasce d’età più a rischio – quelle cioè tra i 20 ed i 45 anni – la campagna “Bere o guidare” utilizza i molteplici livelli della comunicazione di massa.

Cartelloni nei centri abitati, pannelli ammonitori fuori dalle località; spot alla TV ed al cinema, manifesti nei bagni dei locali pubblici, discoteche, luoghi di ritrovo dei giovani.

Approcci specifici per un unico messaggio: “Bere o guidare”.

swissinfo, Sergio Regazzoni

Sensibilizzare gli automobilisti a riflettere sull’irresponsabilità di guidare dopo aver bevuto alcolici.

È l’obiettivo della campagna di prevenzione 2003 lanciata dal Consiglio svizzero della sicurezza stradale.

Bere al volante uccide decine di persone l’anno e ne ferisce gravemente centinaia,

0,8 per mille, il tasso d’alcolemia consentito alla guida
0,5 per mille, il tasso ammesso dal prossimo anno
20-45 anni, la fascia d’età dei conducenti più a rischio d’alcol
500, le scuole guida coinvolte nella campagna

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