Fine del periodo di vacche magre per le piccole e medie imprese
La ripresa dell'economia svizzera, iniziata lo scorso anno, si ripercuote favorevolmente sulle aziende con meno di 100 dipendenti. Particolarmente dinamico il settore industriale.
Secondo l’ultimo sondaggio realizzato dall’UBS, nel semestre invernale 1999/2000 l’andamento degli affari delle piccole e medie imprese (PMI) ha superato sensibilmente le previsioni fatte sei mesi prima. Secondo lo studio della banca, la congiuntura dovrebbe migliorare ulteriormente durante l’estate.
Il clima di fiducia delle PMI ricorda così l’alta congiuntura della fine degli anni 80. Tutte le condizioni sono ora riunite per il consolidamento di questa situazione favorevole, precisa l’UBS nella sua inchiesta realizzata presso 1000 aziende con almeno 100 dipendenti.
Fra i 13 settori economici presi in considerazione per il sondaggio, l’industria meccanica ha registrato la crescita più forte. Anche le altre industrie hanno comunque approfittato dell’aumento delle esportazioni e della domanda interna. Soltanto i settori vicini alla costruzione hanno registrato un leggero calo dovuto alla stagione in cui si è svolto il sondaggio.
Per quanto riguarda l’impiego, la situazione resta mediamente stabile, ma l’evoluzione è diversa secondo il settore considerato. I settori sottoposti a cicli stagionali hanno dovuto ridurre i loro effettivi.
Gli investimenti sono aumentati e i prezzi vanno al rialzo. Le PMI cominciano a registrare un miglioramento della loro redditività.
Le regioni con la migliore crescita sono la Svizzera centrale, il nord-ovest e la Romandia. I migliori risultati si registrano a Basilea; al secondo posto la regione di Zurigo. Il volume degli affari resta comunque positivo in tutte le regioni e supera i livelli registrati negli anni 90.
swissinfo e agenzie
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