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I salari troppo alti creano un clima di sfiducia

Il presidente dei datori di lavoro Rudolf Stämpfli Keystone

Secondo il presidente dell'Unione padronale svizzera Rudolf Stämpfli, i redditi "esagerati" percepiti da diversi manager suscitano sentimenti negativi tra la popolazione svizzera.

In un’intervista al giornale domenicale Sonntagszeitung, il rappresentante dei datori di lavoro si preoccupa anche dell’impatto sull’opinione pubblica del caso Swissfirst.

“Gli alti salari di alcuni dirigenti aziendali stanno minacciando la comprensione tra lavoratori e datori di lavoro”: ad affermarlo non è questa volta un leader sindacale, ma lo stesso presidente dell’Unione padronale svizzera.

Per Rudolf Stämpfli, gli eccessi salariali rischiano di incrinare il buon funzionamento del sistema svizzero, che si basa sul coinvolgimento e la partecipazione della popolazione.

“Se i cittadini cominciano a credere che questo sistema non funziona più, si stabilisce un clima di sfiducia”, avverte il rappresentante del padronato, ricordando che gli ambienti economici sono usciti sconfitti negli ultimi anni da diverse votazioni federali.

Divari sempre più grandi

Rudolf Stämpfli teme tra l’altro che, in seguito all’insofferenza di alcuni manager, si giunga per finire ad una rigida volontà di regolamentazione per imporre dei limiti all’economia svizzera.

Negli ultimi anni, la questione salariale è stata al centro di dure critiche anche da parte delle organizzazioni sindacali. Alcuni dirigenti aziendali, come Daniel Vasella di Novartis o Marcel Ospel dell’UBS, percepiscono redditi superiori a 20 milioni di franchi all’anno.

I sindacati, che si battono da anni inutilmente per un reddito minimo di 3000 franchi al mese, hanno denunciato il divario crescente tra le remunerazioni versate all’interno di una stessa azienda. Presso alcune imprese il salario più alto supera addirittura di oltre 500 volte quello più basso.

“È chiaro che i sindacati impiegano questi argomenti per rafforzare lo spirito di lotta dei lavoratori”, afferma Rudolf Stämpfli, secondo il quale gli eccessi di alcuni manager non possono comunque essere considerati rappresentativi di tutta l’economia.

Il presidente dell’Unione padronale svizzera considera in ogni caso esagerate le rivendicazioni salariali avanzate quest’anno dai sindacati, che chiedono un aumento generalizzato del 4% per tutti i lavoratori.

Ombre Swissfirst

Oltre agli eccessi salariali, Rudolf Stämpli si è detto preoccupato per l’immagine negativa che potrebbe risultare dal caso Swissfirst, in cui sarebbero coinvolti diversi dirigenti di aziende e casse pensioni svizzere.

Nell’ambito della fusione tra le banche Swissfirst e Bellevue sarebbero infatti avvenute delle irregolarità, sulle quali sta indagando da alcuni giorni anche la procura del canton Zurigo.

Al cento delle inchieste vi sarebbero i responsabili di alcune casse pensione, sospettati di aver favorito l’operazione, danneggiando gli interessi delle istituzioni previdenziali da loro dirette.

Poco prima della fusione, avvenuta nel settembre 2005, sei casse pensioni e due società di assicurazioni avevano venduto il pacchetto di titoli Swissfirst e Bellevue che detenevano. Pochi giorni dopo la transazione il valore delle azioni di Swissfirst ha registrato un impressionante aumento.

Gli inquirenti intendono quindi verificare, se i responsabili delle casse pensioni non avessero saputo già prima che la fusione avrebbe portato ad una forte crescita dei titoli della banca. Tra i sospetti vi è inoltre quello di arricchimento personale.

swissinfo e agenzie

In Svizzera il salario medio di un lavoratore si situa sui 65’000 franchi all’anno.
I salari dei manager svizzeri meglio pagati superano invece 20 milioni di franchi all’anno.
Il divario più grande tra il salario di un impiegato e quello di un dirigente della stessa ditta è stato nel 2005 di 1 a 544.
Nel 2006, i salari dei dipendenti sono rimasti praticamente stabili rispetto al all’anno scorso. I redditi dei manager delle 50 maggiori aziende elvetiche sono invece cresciuti del 18%.

Assieme ad Economiesuisse e all’Unione svizzera delle arti e mestieri, l’Unione padronale svizzera è la principale organizzazione che rappresenta gli interessi dei datori di lavoro in Svizzera.

Fondata nel 1908, l’Unione padronale svizzera raggruppa un’ottantina di associazioni settoriali o regionali dei datori di lavoro. Le ditte affiliate occupano oltre 1 milione di persone.

La procura pubblica del canton Zurigo ha deciso pochi giorni fa di aprire un’inchiesta sulla fusione tra le banche Swissfirst e Bellevue, avvenuta nel settembre 2005.

In seguito a questa operazione, il valore delle azioni di Swissfirst è esploso nel giro di pochi giorni (da 55 a 90 franchi il titolo).

Sei casse pensioni e due compagnie di assicurazioni avevano accettato di vendere i loro pacchetti azionari per rendere possibile la fusione. In tal modo hanno perso complessivamente circa 20 milioni di franchi. I loro manager avrebbero dovuto sapere che le azioni sarebbero aumentate dopo la fusione.

Gli inquirenti intendono ora verificare, se i manager delle casse pensioni e delle assicurazioni hanno danneggiato gli interessi delle loro istituzioni, eventualmente per conseguire un arricchimento personale.

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