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In Internet con la cintura di sicurezza

Meglio controllare bene la posta elettronica: molti virus, come Mydoom, viaggiano con gli e-mail Keystone

La sicurezza nella rete preoccupa sempre più anche i responsabili delle piccole e medie imprese. Lo dimostra l'interesse per iEx INTERNET EXPO 04, la grande fiera zurighese del settore.

Ma anche gli utenti privati dovrebbero preoccuparsi del problema dei virus.

La concorrenza tra Swisscom e Cablecom mette a repentaglio la sicurezza su Internet. Lo sostiene, nella sua edizione del 1° febbraio, il settimanale Sonntagszeitung, secondo il quale, pur di non alienarsi i clienti, i due principali provider svizzeri non richiedono loro la benché minima misura di sicurezza.

Con i nuovi collegamenti a banda larga, sostiene il settimanale, anche gli utenti privati hanno la tendenza a rimanere a lungo online, rendendo i loro computer più «ricettivi» ai virus.

Di che far riflettere, se si pensa che anche l’attualissimo Mydoom, uno dei virus informatici più pericolosi mai esistiti, si basa proprio sul facile accesso ai computer di ignari utenti sparsi nel mondo.

Attacchi dalla porta di servizio

«I virus hanno tutti una prerogativa: sono fatti per propagarsi», dice Marco Oester, addetto alla sicurezza della rete IT a swissinfo, «per cui di solito, una volta arrivati su un computer, si ritrasmettono subito, sottoforma di e-mail, a tutti gli indirizzi di posta elettronica che vi trovano».

Ma non solo. «Alcuni di essi, una volta installati su un computer, vi aprono pure una “backdoor”, una porticina di servizio, dalla quale lanciano veri e propri attacchi informatici contro obbiettivi prestabiliti», spiega lo specialista, «e ovviamente più sono i computer infettati, più micidiale risulta l’attacco».

Per potenti che siano, anche i più grossi server non riescono infatti a far fronte a decine e decine di migliaia di richieste che giungono contemporaneamente. E se crollano i server, le ditte che li gestiscono possono subire anche gravi contraccolpi economici.

«Sembra perfino che alcune ditte si lascino ricattare e siano disposte a pagare, pur di non essere oggetto di attacchi informatici, che potrebbero danneggiare la loro immagine», aggiunge Oester.

Internet meno gratuito

Per arginare questi attacchi, a volte basterebbe che gli utenti privati, spesso inconsapevoli complici dei diffusori dei virus, si premunissero, rendendo i loro computer meno accessibili agli indesiderati ospiti.

«È come per la cintura di sicurezza», afferma Giancarlo Palmisani, direttore di iEX INTERNET EXPO, «chi la porta, evita brutte sorprese. E in un prossimo futuro, come per il porto della cintura, sarà pure introdotto l’obbligo di adottare misure di sicurezza per poter accedere a Internet».

Non solo: per evitare che la rete si sviluppi in modo troppo incontrollato e finisca per subire un tracollo, verranno prima o poi introdotte delle restrizioni. «Per esempio», anticipa Palmisani, «non ci sarà più l’accesso libero a tutto. E non più tutto sarà gratuito. Basti pensare ad Apple, che fa già fa pagare 99 centesimi di dollaro per ogni brano musicale che gli utenti scaricano dal suo sito».

Quello che si prospetta sarà quindi un Internet più limitato, meno gratuito e con una maggiore responsabilizzazione degli utenti. Ma cosa significa «responsabilizzazione»? In che modo i privati possono contribuire alla sicurezza della rete?

Dai patch al firewall

Per lo specialista di swissinfo, sono quattro le cose da fare: innanzitutto, mantenere costantemente aggiornato il sistema operativo. «Per questo, i produttori mettono a disposizione dei “patch” gratuiti, dei correttivi che permettono di colmare le lacune dei programmi originali», spiega Marco Oester.

Lo specialista della sicurezza suggerisce inoltre di installare sul proprio computer un programma antivirus e, «per accorgersi se qualche ospite clandestino cerca di effettuare dei collegamenti all’insaputa dell’utente», anche un firewall. Sono misure che aumentano notevolmente il grado di sicurezza e che costano poco o niente, se si scaricano certi programmi gratuiti da Internet.

Infine, ultimo consiglio, bisogna stare molto attenti nell’aprire gli allegati che si ricevono per posta elettronica. «Perché anche se gli e-mail provengono da persone conosciute, non è detto che li abbiano effettivamente spediti loro», spiega Oester.

Per cui, la prudenza non è mai troppa ed è meglio passare all’antivirus anche gli allegati dall’aria più innocente. Per il bene del proprio computer e di tutta la rete.

swissinfo, Fabio Mariani

iEX INTERNET EXPO è una delle maggiori fiere europee del settore.
L’edizione 2004 conta 345 espositori e oltre 2000 partecipanti al seminario Internet Knowhow.
La fiera di Zurigo, rivolta soprattutto agli operatori informatici, è aperta al pubblico fino a venerdì 6 febbraio.

Dopo la crisi degli anni scorsi, il settore dell’informatica e della comunicazione si sta riprendendo. Prova ne sia la partecipazione a iEX INTERNET EXPO, che quest’anno vanta quasi il 10 percento di espositori in più rispetto alla scorsa edizione.

Si tratta soprattutto di piccole ditte, che propongono soluzioni informatiche sul mercato svizzero, soprattutto nell’ambito della sicurezza in Internet.

Quello della sicurezza, uno dei principali temi affrontati nel seminario per operatori del settore che si svolge in contemporanea alla fiera, è d’altronde di stretta attualità, viste le malefatte del virus Mydoom.

Ma per proteggere la rete da simili attacchi, gli specialisti sembrano concordi: non sole le aziende, ma anche gli utenti privati devono adottare adeguate misure di sicurezza.

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