Inceneritore di Basilea: allarme per rifiuti contaminati
Allarme rosso per i dipendenti dell'impianto cantonale per l'incenerimento dei rifiuti di Basilea, venuti a contatto diretto con sei tonnellate di scorie provenienti da laboratori medici ed ospedali austriaci: alcuni fusti contenevano sangue.
Per i lavori di decontaminazione è dovuta intervenire una ditta specializzata. L’importazione delle scorie era stata autorizzata dall’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), come hanno annunciato giovedì le autorità di Basilea. Stando ai programmi, il pericoloso carico avrebbe dovuto dapprima essere sterilizzato nei laboratori di una società sangallese: «Ciò non è però avvenuto», ha spiegato Jürg Hofer, direttore dell’ufficio basilese dell’ambiente e dell’energia.
Le scorie, racchiuse in fusti di plastica, sono invece state sballottate da una ditta all’altra prima di essere prese in consegna da un’impresa di trasporti basilese. Gli addetti dell’inceneritore hanno accettato il carico pensando che si trattasse di scorie provenienti da ospedali delle regione basilese. Ma quando si sono accorti che da alcuni contenitori fuoriusciva del sangue, è scattato l’allarme. Secondo quanto precisato da Hofer, in alcuni fusti erano state racchiuse garze usate. Senza una preventiva sterilizzazione questo materiale può rappresentare un pericolo per la salute. Gli impiegati venuti a contatto diretto con il carico sono stati sottoposti a visita medica per accertamenti, i cui risultati non sono ancora noti. Una squadra di operai specializzati, dotati di apposite tute, hanno poi provveduto a decontaminare l’area e il camion che aveva trasportato le sei tonnellate di scorie.
L’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio ha aperto un’inchiesta per determinare se la vicenda presenti risvolti penali. L’importazione era stata autorizzata il 25 ottobre dello scorso anno e l’odissea subita dal carico attraverso la Svizzera non è ancora stata ricostruita, ha detto Hofer. Le scorie provenivano dal Vorarlberg e senza preventiva sterilizzazione l’operazione è da considerarsi «illegale». I fusti, terminata l’opera di decontaminazione, sono stati trasportati nel forno per scorie speciali dell’industria chimica basilese, che è in grado di eliminare correttamente materiale di questo genere.
swissinfo e agenzie
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