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La manna dell’oro della BNS spartita da maggio

I cantoni dovranno pazientare ancora pochi mesi prima di ricevere i soldi dell'oro della BNS Keystone

La Banca nazionale svizzera (BNS) inizierà a ridistribuire i 21,1 miliardi di franchi di ricavi delle vendite di 1'300 t d’oro dal prossimo maggio.

La decisione non è condivisa da tutti i partiti; Unione democratica di centro e Partito socialista criticano la “procedura espresso”.

La Banca Nazionale Svizzera (BNS) inizierà il prossimo mese di maggio a ridistribuire a cantoni e confederazione i proventi della vendita di 1.300 tonnellate d’oro in esubero.

Si tratta di una somma complessiva di circa 21,1 miliardi di franchi, si legge in un comunicato diramato venerdì dal Dipartimento federale delle finanze e dalla BNS.

21,1 miliardi in 10 rate

I soldi finiranno nella misura di un terzo nelle casse della Confederazione e di due terzi ai cantoni.

Nella convenzione adottata dalla BNS e dal Dipartimento delle finanze, è stato stabilito che la ripartizione verrà effettuata in dieci rate settimanali.

Ai 21,1 miliardi di franchi si aggiunge la distribuzione ordinaria degli utili, che nell’esercizio 2004 sono stati pari a 2,9 miliardi di franchi. Complessivamente, la BNS elargirà quindi a Confederazione e cantoni circa 24 miliardi di franchi.

Cantoni diversamente retribuiti

La quota versata ai cantoni è ripartita per 5/8 in base alla popolazione residente e 3/8 in relazione alla loro capacità finanziaria.

Il Consiglio federale aveva messo la parola fine alla lunga storia dell’oro in esubero della BNS lo scorso 2 febbraio.

Il Governo aveva infatti deciso di applicare la chiave di ripartizione di 2/3 ai cantoni e di 1/3 alla Confederazione, dopo che in dicembre il Consiglio degli Stati aveva deciso di non entrare in materia su un’altra proposta del Consiglio Nazionale.

PS e UDC critici

La decisione odierna ha sollevato le critiche del Partito socialista e dell’Unione democratica di centro (destra dura), che hanno condannato la «procedura espresso” utilizzata dal Consiglio federale e dalla Banca nazionale.

Questi due partiti hanno sempre sostenuto che i ricavi dell’oro sarebbero dovuti essere versati all’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS).

I socialisti lo scorso 7 febbraio avevano interposto ricorso presso la commissione della gestione del Parlamento per contestare la procedura
adottata dal Governo.

La situazione è resa assai ingarbugliata dal fatto che tra alcuni mesi il popolo dovrà votare sull’iniziativa del Comitato per la sicurezza (COSA). Questa iniziativa, respinta dal Consiglio e dalla maggioranza del Parlamento, chiede che gli utili della BNS vadano a beneficio dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti, salvo un miliardo destinato ai cantoni.

Secondo la sinistra, ciò dovrebbe valere anche per i 21,1 miliardi di franchi e non unicamente per gli utili futuri.

swissinfo e agenzie

I cantoni che riceveranno più soldi saranno Berna (2,3 miliardi) e Zurigo (1,6 miliardi).
Chiudono la lista Nidvaldo (51 milioni) e Appenzello interno (32 milioni)
Le vendite di 1’300 tonnellate d’oro sono iniziate nel 2000, dopo l’entrata in vigore di una nuova legge che non richiede più la copertura totale in oro del franco.

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