The Swiss voice in the world since 1935
In primo piano
Democrazia diretta in Svizzera

Nazionale per una liberalizzazione completa dopo sei anni

Verso il 2007-2008, ognuno dovrebbe poter scegliere liberamente il proprio fornitore di elettricità. Il Consiglio nazionale si è pronunciato lunedì chiaramente in favore di un'apertura completa, sei anni dopo l'entrata in vigore dell'omonima legge.

Su uno dei punti più contestati della legge sull’apertura del mercato dell’elettricità, il Nazionale ha seguito il Consiglio federale. PLR, UDC e la maggioranza del PPD hanno ritenuto che si trattasse della soluzione più ragionevole. I Verdi e una parte del PS volevano un’apertura più rapida.

La versione scelta dal Nazionale prevede una liberalizzazione progressiva del mercato dell’elettricità. Nei primi tre anni, i grossi consumatori, il cui fabbisogno supera i 20 gigawattora (GW/h), potranno acquistare la corrente presso produttori di loro scelta. Sono interessate circa 110 imprese.

Tuttavia, l’apertura dovrebbe favorire sin dall’inizio anche i piccoli e medi consumatori. In questo senso, le aziende distributrici potranno acquistare sul mercato una quantità equivalente al 10 per cento dell’elettricità fornita ai piccoli consumatori. Sin dall’inizio, l’apertura sarebbe valida anche per i piccoli produttori di energie rinnovabili.

Dopo tre anni, prima che il mercato sia completamente liberalizzato, il limite sarà ridotto a 10 GW/h e quello imposto alle aziende produttrici aumentato al 20 per cento. Con 139 voti contro 31, il Nazionale non ha voluto anticipare i tempi.

Non ha voluto saperne nemmeno di una proposta di Rudolf Rechsteiner (PS/BS), che chiedeva un’apertura dopo tre anni. Anche i piccoli consumatori avrebbero potuto approfittare subito del calo dei costi dell’elettricità e non soltanto le grandi aziende, ha sostenuto. Con 137 voti contro 38 è stata bocciata anche la proposta di Lucrezia Meier-Schatz (PPD/SG) di anticipare la seconda tappa prevista dal Consiglio federale, aprendo così il mercato in tre anni.

Un’apertura rapida – ha osservato il ministro dell’energia Moritz Leuenberger – rischia di mettere in pericolo le centrali idroelettriche, le collettività pubbliche e gli investitori istituzionali. La fattura dovrebbe essere pagata dai contribuenti. Inoltre – ha ammonito John Dupraz (PLR/GE) a nome della commissione- il mercato svizzero rischierebbe di cadere nelle mani delle aziende straniere.


swissinfo e agenzie

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR