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Netd@ys alla quinta edizione in Svizzera

Il consigliere di stato sangallese Stöcklin con il ministro Couchepin al momento dell'inaugurazione del server dell'educazione Keystone

Durante la settimana scorsa numerose manifestazioni online e offline sono state organizzate per favorire l'integrazione di internet nelle scuole.

Anche il Consigliere federale Pascal Coucepin ha partecipato martedì alla giornata informativa sui netd@ys per sottolineare quanto sia importante per il mondo politico ed economico l’integrazione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel mondo della scuola. “È in gioco l’identità democratica, partecipativa, egalitaria e integratrice della Svizzera”. Con queste parole il Consiglio federale aveva presentato alla fine dell’estate il progetto di introduzione di internet in circa 4000 scuole primarie e secondarie nei prossimi 5 anni.

L’iniziativa associa la Confederazione, i cantoni, i comuni ed alcune imprese private, quali Apple, Cisco, IBM, Yelloworld e Swisscom. Molti insegnanti devono ancora essere formati all’uso delle nuove tecnologie, ma in molte scuole si è già passati alla seconda fase. L’accento viene posto in questi casi sull’analisi critica delle nuove possibilità d’apprendimento con le nuove tecnologie: si passa insomma dalla competenza tecnica alla competenza pedagogico-didattica. A questo proposito viene lanciato ufficialmente il nuovo server www.educa.ch, per insegnanti e allievi.

Il computer nelle classi ticinesi

Rispetto a qualche anno fa, in cui si doveva colmare un vuoto (solo il 30% delle scuole primarie era collegato a internet) oggigiorno il computer sta diventando un oggetto altrettanto comune in classe quanto la cara vecchia lavagna, anche per gli allievi più piccini. Guido Gottardi, che combina la doppia attività di insegnante nella scuola elementare di Mezzovico ed assistente d’informatica per le scuole in Ticino, spiega a swissinfo quali sono gli usi più comuni del computer nelle scuole elementari. I bambini imparano a comporre un testo direttamente sul computer, fanno esercizi di grammatica e di matematica.

“Non si fa informatica pura con i bambini, ma si usano le applicazioni a scopo didattico. Per quanto riguarda gli insegnanti, passato il periodo di alfabetizzazione, ossia di conoscenza degli usi basilari della macchina, stiamo entrando in una fase interessante. Ora prendono più iniziative”. In Ticino gli insegnanti elementari sono arrivati piano piano all’introduzione del computer in classe e l’hanno fatto in maniera piuttosto autonoma: non c’è stata nessuna imposizione dall’alto. “In tutte le sedi scolastiche del Canton Ticino c’è almeno un computer – sottolinea Guido Gottardi – nell’80% almeno due e il 20% possiede un’aula con più di 5 macchine”. Dei circa 140 istituti elementari, il 90% ha anche il collegamento con internet, che viene usato soprattutto per le “Ricerche” dai bambini.

Questa diffusione piuttosto buona è dovuta anche all’iniziativa dei singoli insegnanti di scuola elementare che hanno recuperato ad esempio vecchi computer scartati dagli uffici statali. “Dal Cantone le scuole elementari ricevono per tutto l’anno solo 25 mila franchi per l’informatica” ci spiega Guido Gottardi. Chiaro quindi che sta ai comuni in tali condizioni farsi carico del grosso della spesa per questo settore.

Zurigo: comune e cantoni

Il contrasto con la città di Zurigo è abbastanza impressionante: “Solo una scuola elementare partecipa ufficialmente al progetto cantonale di informatizzazione delle scuole elementari chiamato “Schul 21” spiega Markus Häfliger. Coordinatore per la città di Zurigo del progetto pilota “Kit for Kids”. Così spiega il ritardo del comune di Zurigo: “I comuni intorno a noi hanno più mezzi finanziari a disposizione: quando si devono attrezzare una o due scuole alla volta la spesa è naturalmente meno importante. Noi dobbiamo occuparci di 120 scuole cittadine e gli insegnanti non possono certo diventare dei programmatori o dei tecnici del computer. Per l’integrazione del computer nei piani di studio, ci vuole perciò un team di supporto tecnico che stiamo organizzando.”

Berna

A Berna la diffusione di computer e di allacciamenti ad internet è piuttosto avanzata: a partire dalla settima classe in tutto il cantone è obbligatorio avere almeno due computer per classe. Nel cantone sono 200 le scuole che hanno l’allacciamento con internet: di queste circa 120 hanno anche una propria home-page. In tre anni un centinaio di scuole ha elaborato poi un progetto per internet, alcuni dei quali vengono presentati anche durante i netd@ys: progetti ad esempio di corrispondenza e scambio d’informazione con altre scuole svizzere o all’estero via e-mail.

Fast-food dell’informazione

Rudolph Bartoldi, direttore della scuola primaria e secondaria di Spiegel (BE) fa notare però una controindicazione di internet. Non tanto la preoccupazione di tanti genitori rispetto alla “sicurezza” di certi siti. Per questo ci sono sufficienti barriere informatiche e la vigile presenza degli insegnati quando i ragazzi vanno nelle aule dei computer. Il rischio è piuttosto quello di impigrirsi mentalmente: “I ragazzi guardano internet, piuttosto che leggerlo. Su internet è molto semplice trovare un testo, scaricarlo, stamparlo o copiarlo. Ma questo non è lo scopo del mezzo. Dobbiamo insistere perché gli allievi elaborino da soli il proprio testo prendendo internet come spunto.” Il computer resta in altre parole un mezzo d’apprendimento tra molti altri, che bisogna conoscere, in tutte le sue potenzialità e i suoi limiti.

Raffaella Rossello

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

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