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Nuovo presidente per il sindacato dei ferrovieri

Il nuovo presidente del sindacato dei ferrovieri Pierre-Alain Gentil RTS

Il consigliere agli Stati giurassiano Pierre-Alain Gentil è stato eletto martedì alla presidenza del Sindacato del personale dei trasporti SEV.

Tra le priorità del nuovo presidente figurano la lotta contro le misure di risparmio federali e contro le minacce di dumping salariale sollevate dalla liberalizzazione dei trasporti.

Riuniti in assemblea a Berna, i 250 delegati del SEV hanno seguito le raccomandazioni espresse dal comitato, votando a grande maggioranza per Pierre-Alain Gentil, in lizza contro il vicepresidente del sindacato Giorgio Tuti.

Il senatore giurassiano, sindaco socialista di Delémont fino al 2004, succede così al consigliere agli Stati solettese Ernst Leuenberger, che lascia l’incarico alla fine di giugno.

Contro la politica di risparmi

«Mi chiamo Gentil ed in fondo lo sono. Se necessario, sono però disposto ad assumere posizioni dure per difendere gli interessi dei nostri affiliati», ha detto il nuovo presidente.

Il parlamentare socialista ha indicato che le priorità del suo mandato sono l’opposizione alle misure di risparmio nella politica federale che tocca anche il settore dei trasporti.

Gentil intende pure rafforzare la posizione del SEV all’interno del movimento sindacale e giungere alla conclusione di un contratto di lavoro collettivo nell’intero settore dei trasporti.

Tra gli obbiettivi del nuovo presidente figurano inoltre la lotta contro le minacce di dumping salariale, legate all’apertura verso l’estero del settore dei trasporti svizzero.

Rassicurazioni di Moritz Leuenberger

Ospite d’onore del congresso del SEV, il consigliere federale Moritz Leuenberger ha cercato di rassicurare i ferrovieri su quest’ultimo punto, affermando che la progressiva liberalizzazione del mercato dei trasporti non provocherà dumping salariale.

«In Svizzera devono essere ammessi soltanto salari svizzeri», ha dichiarato il ministro dei trasporti, ribadendo la volontà del Parlamento e del Consiglio federale di rafforzare i controlli sulle retribuzioni.

Leuenberger si è detto favorevole all’istituzione all’interno del Dipartimento federale dei trasporti di una speciale commissione di sorveglianza, che dovrebbe consentire di «risolvere i conflitti tra partner sociali in modo diretto ed efficace».

Precedente tedesco

Le dichiarazioni di Leuenberger non hanno però calmato gli animi dopo le polemiche sorte attorno alla società cargo Railion, filiale della «Deutsche Bahn».

La società tedesca opera da settembre sulla linea Basilea-Erstfeld, versando ai propri macchinisti tedeschi retribuzioni usuali in Germania, ma sensibilmente più basse – circa il 40 per cento in meno – rispetto a quelle dei colleghi svizzeri.

In merito a questo caso, il consigliere federale ha lasciato ben poche speranze ai ferrovieri: i partner europei, se fossero costretti a versare salari svizzeri una volta valicata la frontiera, non avrebbero nessun interesse economico a collaborare con le ferrovie elvetiche.

Non per questo, secondo Leuenberger, si può però parlare di corsa al ribasso nei salari.

Attualmente le distanze percorse in Germania dalle FFS sono uguali a quelle percorse dalla ferrovie tedesche in Svizzera, e ciò malgrado l’alto livello delle retribuzioni elvetiche.

È l’ulteriore dimostrazione, secondo Leuenberger, che la concorrenza nelle prestazioni logistiche funziona, rendendo quindi superfluo il ricorso al dumping.

Cassa pensione in crisi

Alla prima giornata di lavori è intervenuto anche il presidente delle FFS Benedikt Weibel, che ha suonato il campanello di allarme per quanto riguarda la situazione della cassa pensione delle ferrovie.

Senza aiuti statali, ha detto Weibel, il risanamento della cassa è impossibile. La Confederazione, in qualità di proprietaria delle FFS, è responsabile dei pensionati delle ex-regie ed «è pertanto auspicabile la creazione di una cassa con garanzie federali».

Ma anche la cassa pensione dei «nuovi» pensionati e degli attivi professionalmente deve essere risanata: l’operazione costerà alle FFS all’incirca un miliardo di franchi.

swissinfo e agenzie

Fondato nel 1919, il SEV è la più grande organizzazione sindacale svizzera nel settore dei trasporti, con oltre 50’000 membri.
Al sindacato sono affiliati i lavoratori delle Ferrovie Federali Svizzere, ferrovie private, imprese di navigazione, trasporti urbani, funicolari, impianti di risalita e compagnie aeree.

Pierre-Alain Gentil, 52 anni, è stato eletto martedì alla presidente del SEV, in sostituzione del dimissionario Ernst Leuenberger.

Gentil era già stato attivo presso il sindacato dal 1992 al 1995, quale segretario sindacale e redattore.

Il nuovo presidente del SEV ha assunto l’incarico di sindaco di Delémont dal 1994 al 2004.

Dal 1995 figura inoltre tra i membri del consiglio degli Stati.

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