Quanti voltano le spalle all’UBS?
Swissair è rimasta a terra per esaurimento di mezzi. Questo malgrado l'accordo con le due grandi banche fosse già siglato. La protesta si fa adesso sentire: sarebbero già in molti a voltare le spalle alle banche corresponsabili. Tutto a favore degli istituti di credito minori.
Il consulente per la clientela della Banca cantonale di Berna ricorderà a lungo questo mercoledì. Un dipendente Swissair gli ha infatti chiesto se il potrà continuare ad usare la carta di credito anche se il suo salario proverrà dalla cassa disoccupazione.
Si delinea una situazione tetra per le migliaia di dipendenti della compagnia aerea. E come responsabili della crisi sono additate le due banche – in primo luogo l’UBS, ma anche il Credit Suisse – che pur avendo siglato un accordo, non hanno impedito che i velivoli Swissair rimanessero a terra per tutta la giornata di lunedì.
Si delinea già adesso un’ondata di protesta che porta molti a boicottare i grandi istituti a favore di altre banche. Il responsabile per la clientela della banca bernese ha confermato a swissinfo che il flusso è “evidente”. Agli sportelli in questi giorni si sono accalcati molti che fuggono dalle banche sotto accusa.
Soprattutto nella Svizzera tedesca
Anche la Banca Migros ha vissuto un’ondata di nuove iscrizioni. Il direttore generale, Erich Hort, si è detto sorpreso della crescente migrazione verso la banca del grande distributore alimentare. Farebbe eccezione solo la Svizzera romanda, dove non si notano degli spostamenti rilevanti.
Per Hort il caso è chiaro. La Svizzera francese ha abbandonato Swissair già due anni fa, quando la compagnia di bandiera ha concentrato le sue attività a Zurigo, rinunciando allo scalo di Ginevra.
Dalle grandi alle piccole
Non è la prima volta che si vivono degli spostamenti così evidenti sui conti bancari elvetici. Già negli anni Ottanta delle organizzazioni umanitarie avevano esortato i cittadini a boicottare gli istituti che collaboravano con il regime dell’aparteheid in Sudafrica.
Anche al momento della mega-fusione delle due maggiori banche che hanno portato alla nascita della nuova UBS, molti clienti avevano preferito abbandonare la nuova numero uno a favore di un altro istituto bancario “a misura d’uomo”.
“In quell’occasione era la testa a dettare il cambiamento, adesso è lo stomaco”, commenta il banchiere Migros. L’incomprensione per l’agire dell’UBS verso gli impiegati di Swissair ha portato a reazioni rabbia e frustrazione.
Diversa la cosa presso la Banca Coop. Secondo la responsabile stampa, Corina Blum, non sarebbero stati aperti più conti del solito. Ma nel frattempo alle dimostrazioni del personale di Kloten vengono diffusi appelli. Il messaggio: abbandonare gli istituti bancari responsabili del disastro.
L’UBS da parte sua ammette “chiusure di conti spontanee”. Lo ha riferito un portavoce all’agenzia di stampa AP.
Anche i pesci grossi cambiano acque
Secondo Urs Ackermann della Banca cantonale di Zurigo ZKB, molti piccoli clienti hanno già abbandonato negli scorsi anni i grandi istituti. Adesso invece si riscontra l’arrivo di clienti importanti in fuga dalle grandi banche.
Le code davanti agli sportelli della ZKB si sono allungate notevolmente negli ultimi giorni. “Un immagine insolita all’inizio del mese”, comunicano i responsabili. La banca registra l’arrivo di molte ditte, dunque non solo di clienti privati. Per Ackermann si tratta di un fatto insolito, “anche perché il cambiamento comporta dei costi notevoli”. Comunque non è ancora possibile quantificare la cifra d’affari che scivola dalle grandi alle piccole banche.
L’ottica della borsa
L’astio verso le imputate potrebbe comunque acuirsi. L’acquisto del 70 per cento del pacchetto azionario di Crossair, pagato 258 milioni di franchi, ha già portato i suoi frutti. In un solo giorno la rivalutazione delle azioni Crossair in borsa ha infatti già rimpinzato le tasche di UBS e Credit Suisse con 50 milioni di franchi.
L’azione UBS ha perso quasi il 4 per cento, dopo l’atterraggio forzato di Swissair. Il suo impegno del 51 per cento nel risanamento della compagnia di volo sembra tenere l’istituto bancario sotto pressione. Meno marcata la posizione Credit Suisse che ha segnato più volte una maggiore flessibilità verso la crisi. Il titolo ha perso lo 0,1 per cento.
swissinfo/ Rebecca Vermot
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