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Sgravi fiscali in vista, ma i costi non devono superare 1,2 miliardi

Il governo è disposto a concedere sgravi fiscali, a ridurre la tassa di bollo e a cambiare il sistema di tassazione per gli alloggi di proprietà. I costi sarebbero pari a 1- 1,2 miliardi. (foto: il ministro delle finanze Kaspar Villiger)

Il governo ha presentato lunedì la sua strategia per armonizzare le riforme fiscali. L’obiettivo è di coordinare i diversi progetti ed evitare incompatibilità con il risanamento delle finanze federali. Lo ha spiegato davanti alla stampa il capo del Dipartimento federale delle finanze Kaspar Villiger.

Il governo è convinto della necessità di allegerire il carico fiscale delle coppie sposate e delle famiglie con bimbi piccoli e di evitare che la tassazione delle transazioni di titoli provochi una fuga verso l’estero. Anche l’imposizione del valore locativo dovrebbe essere abolita. Troppe concessioni in questo settore sarebbero però contrarie alle direttive in materia di poltica fiscale che il governo si è fissato.

Il Consiglio federale prevede quindi di limitare a 900 milioni le mancate entrate dovute agli sgravi fiscali per le famiglie. Saranno ridotte le disparità fra le coppie sposate e i concubini e introdotte deduzioni per la cura o la formazione dei figli. Il governo inoltre è disposto a perdere mezzo miliardo dei due miliardi di entrate provenienti dalle tasse di bollo sulla transazione di titoli. Solo gli investimenti istituzionali e il commercio di «blue chips» saranno esentati dall’imposta, secondo quanto ha precisato il ministro svizzero delle finanze Kaspar Villiger.

Quanto al cambiamento del sistema di imposizione per gli alloggi di proprietà, esso dovrebbe essere fatto in modo da non gravare sulle casse federali. I tre progetti saranno messi in consultazione separatamente, ma saranno presentati in un messaggio comune al Parlamento entro la fine dell’anno. Si tratta di preparare un pacchetto il più equo possibile.

Per ridurre ulteriormente di 200-400 milioni il carico sulle finanze della Confederazione, il Consiglio federale conta su un aumento degli utili della Banca nazionale e sta pure valutando la possibilità di un’amnistia fiscale generale. Quest’ultima infatti – ha spiegato Villiger – non solo genererebbe 100 milioni di maggiori entrate per la Confederazione e i cantoni, ma amplierebbe in modo duraturo la base fiscale. Una consultazione in merito è prevista entro la fine dell’anno. È esclusa invece l’introduzione di nuove tasse: a questo proposito il Consiglio federale ha ricordato di aver già respinto l’iniziativa «per un’imposta sui guadagni in capitale».
swissinfo-agenzie

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