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Sumida dà garanzie a Saia-Burgess

600 persone lavorano per la ditta Saia-Burgess di Morat, nel canton Friborgo Keystone

Il gruppo giapponese Sumida conferma il proprio interesse per il fabbricante elvetico di componenti elettroniche per auto e per l’industria Saia-Burgess.

Il dirigente della Sumida, Shigeyuki Yawata, ha affermato la propria intenzione di non delocalizzare la ditta friburghese. La gestione della Saia-Burgess dovrebbe rimanere in mani elvetiche.

Alla fine dello scorso mese di giugno, la ditta nipponica Sumida ha reso nota la propria intenzione di lanciare un’offerta pubblica d’acquisto (OPA) sul gruppo svizzero Saia-Burgess.

La proposta aveva provocato una levata di scudi da parte della direzione della ditta di Morat, nel canton Friborgo, secondo cui la proposta di 950 franchi per azione avanzata dai giapponesi è troppo bassa.

«Con il rilevamento da parte della Sumida, la strategia di crescita di Saia-Burgess sarebbe messa in dubbio», aveva inoltre scritto il consiglio d’amministrazione di quest’ultima in una nota. Anche in merito all’eventuale taglio di posti di lavoro sono state espresse nei giorni scorsi alcune preoccupazioni.

Nessuna delocalizzazione

Mercoledì, nel corso di una conferenza stampa telefonica, il presidente della direzione e del consiglio di amministrazione di Sumida, Shigeyuki Yawata, ha però voluto gettare acqua sul fuoco, sottolineanche che, se l’OPA sarà accettata, la ditta nipponica intende mantenere indipendente il fabbricante di componenti elettronici elvetico.

Sumida non intende delocalizzare la produzione che Saia-Burgess effettua a Morat, dove lavorano 600 dei 3700 collaboratori del gruppo. Ci saranno invece sinergie in Asia, e in particolare in Cina.

Il numero uno di Sumida ha assicurato che Saia-Burgess conserverà la sua autonomia in seno al gruppo giapponese. Spera inoltre di poter mantenere la squadra dirigente attuale. Il consiglio di amministrazione della società friburghese sarà invece estromesso.

Nuove sinergie con l’Asia

L’OPA di Sumida, presentata ufficialmente venerdì scorso, inizierà il 5 agosto e durerà fino al primo settembre.

Lo scopo dell’operazione lanciata dal gruppo giapponese è quello di ottenere almeno il 50,1 % del capitale della ditta elvetica.

Mercoledì mattina, Sumida deteneva già il 29,4 % del capitale, di cui una parte tramite opzioni. L’acquisizione sarà finanziata in larga parte (70 %) grazie al cash-flow del gruppo giapponese e il resto tramite obbligazioni o un aumento del capitale dell’azienda di Tokyo. «Il bilancio di Saia-Burgess non sarà toccato», ha promesso Yawata.

L’impresa friburghese rimarrà quotata alla Borsa svizzera, visto che Sumida non prevede di ricevere la totalità delle azioni. Il gruppo sarebbe soddisfatto di ottenere fra il 50 e il 60 % del capitale anche se l’OPA riguarda il 100 % delle azioni.

Sumida ha operato in modo ostile perché voleva «agire rapidamente e con forza», ha detto il numero uno dell’azienda nipponica. A suo avviso, integrando il gruppo, Saia-Burgess si aprirebbe immediatamente sbocchi in Asia. Sumida invece entrerebbe in forza in Europa. Una presa di posizione del consiglio di amministrazione di Saia-Burgess è attesa per l’11 agosto.

swissinfo e agenzie

Saia-Burgess fu fondata nel 1920 a Berna.
L’anno scorso la compagnia ha fatto registrare un utile netto di 26,3 milioni di franchi.
Fatturato: 568,4 milioni di franchi.
Saia-Burghess impiega 3.630 persone, di cui circa 600 a Morat.
Saia è entrata in borsa nel 1998.

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