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Svizzera e Italia: a Genova per “crescere insieme”

"Dalle montagne al mare": ecco l'immagine simbolo dell'incontro. The Meeting

Il 26 e il 27 ottobre la città ligure ospita "The Meeting", una conferenza economica a livello ministeriale con la quale Svizzera e Italia intendono sviluppare le loro relazioni commerciali.

Particolare attenzione è prestata al settore dei trasporti: con l’inaugurazione nel 2007 della nuova trasversale ferroviaria del Lötschberg l’importante porto di Genova si avvicinerà infatti alla Svizzera e all’Europa del Nord.

“L’Italia è ormai da due anni il secondo partner commerciale della Svizzera”, dice l’ambasciatore svizzero a Roma Bruno Spinner. “Sono però convinto che esista un potenziale ancora inespresso e che le relazioni economiche bilaterali si possano ulteriormente intensificare”.

Le parole dell’ambasciatore dipingono lo sfondo sul quale si svolge “Genova 06 – The Meeting”, un evento organizzato congiuntamente dall’Ambasciata svizzera in Italia e dalle Camere di commercio di Liguria, Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta.

Nel Nord Ovest della penisola vivono quasi 15 milioni di persone e operano 1’270’000 imprese. L’attività economica nella regione è all’origine della produzione di circa un terzo del PIL italiano. Gli affari tra questo importante polo economico e la Svizzera sono tutt’altro che trascurabili: nel 2005 il 53% delle importazioni e il 57% delle esportazioni italiane da e verso la Svizzera riguardavano il Nord Ovest.

Concretezza per le PMI

Nella due giorni ligure, alla quale partecipano pure la ministra elvetica dell’economia Doris Leuthard e la ministra italiana per il commercio internazionale e per le politiche europee Emma Bonino, esperti, imprenditori e politici intendono animare numerose piattaforme di discussione con l’obiettivo di tracciare un quadro il più completo possibile dell’attuale scenario politico-economico transfrontaliero.

“Tra i nostri scopi vi è pure quello di promuovere la cooperazione tra le piccole e medie imprese dei due Stati”, dice a swissinfo Dagmar Schmid, consigliera presso l’Ambasciata svizzera in Italia e incaricata dell’organizzazione dell’incontro di Genova. “In certi casi, la barriera linguistica e culturale è ancora presente. Tramite eventi come questo vogliamo facilitare i contatti”.

Nel segno del “conosciamoci meglio”, parallelamente al programma ufficiale, è così stata organizzata tutta una serie d’incontri tra una sessantina d’aziende svizzere e un’ottantina di società italiane. Poi, per sorridere delle difficoltà d’integrazione tra le due culture, il programma prevede pure uno show del cabarettista svizzero d’origini italiane Massimo Rocchi.

La porta sul mare

L’appuntamento di Genova si svolge in un momento che può essere definito l’antivigilia dell’inaugurazione della linea ferroviaria di base del Lötschberg, prevista per il 2007. Il nuovo collegamento rappresenta una prima pietra miliare (la seconda sarà l’apertura del Gottardo nel 2015) della politica dei trasporti svizzera, che mira a trasferire su rotaia gran parte delle merci in transito.

Questo corridoio attraverso le Alpi potrebbe attribuire un ruolo maggiore anche al porto di Genova, al quale sia la Svizzera che la Germania meridionale guardano dunque con rinnovato interesse per la gestione dei loro flussi commerciali via mare.

“Oltre ad essere un centro per l’interscambio di merci tra il nord e il sud dell’Europa, Genova è il porto di mare geograficamente più vicino alla Svizzera”, ricorda l’ambasciatore Spinner.

Al di là di questa propizia situazione geografica, restano tuttavia numerosi problemi di allacciamento ai nuovi collegamenti rapidi trans-europei, primo fra tutti quello del Lötschberg. Mentre i lavori per la realizzazione delle infrastrutture avanzano a pieno regime in Svizzera, lo stesso non si può infatti dire per quel che riguarda il territorio italiano.

“Al proposito, i due paesi hanno contatti diretti, frequenti e ad alto livello. Ma il collegamento del porto di Genova alla linea del Lötschberg necessita ancora di parecchi interventi. In alcuni casi i lavori non sono ancora iniziati”, conclude Dagmar Schmid.

swissinfo, Marzio Pescia

Con una quota del 9.8% nel commercio estero svizzero, l’Italia rappresenta il secondo partner commerciale più importante del paese alle spalle della Germania (25.4%) e davanti alla Francia (9.3%).

La bilancia commerciale della Svizzera con l’Italia è tradizionalmente deficitaria (la Svizzera importa più di quello che esporta). Nel 2005, il saldo negativo è stato di 1.7 miliardi di franchi.

L’Italia è il secondo fornitore più importante del mercato svizzero (11% delle importazioni) e costituisce il quarto principale mercato d’esportazione (9% delle esportazioni svizzere vi si dirigono).

In Italia, la Svizzera esporta soprattutto prodotti chimici, farmaceutici, macchine e energia elettrica. Tra le principali importazioni, accanto ai prodotti farmaceutici e ai macchinari, pure capi d’abbigliamento e prodotti agricoli o alimentari.

L’Italia del Nord, Toscana compresa, rappresenta circa l’85% del commercio svizzero con il paese mediterraneo.

Sotto le Alpi svizzere si stanno scavando due nuove trasversali ferroviarie alpine ad alta velocità. In futuro, treni merci e passeggeri sfrecceranno sotto le Alpi a 250 km/h.

Il cuore di Alptransit, “il cantiere del secolo”, sono due tunnel di base. Quello del Lötschberg (34.6 km) è stato completato e sarà inaugurato nel 2007. Quello del San Gottardo (57 km, il più lungo al mondo) sarà terminato solo nel 2015.

Alptransit è stato approvato dal popolo nel 1992. Come tutti i progetti epocali ha il suo prezzo: 24 miliardi di franchi.

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