Swatch Group fra speranze e delusioni
Con un utile netto di 512 milioni di franchi, Swatch Group non ha riempito gli obiettivi fissati per il 2004. La colpa è degli «effetti negativi dei cambi».
I risultati da record conseguiti nei mesi di gennaio e febbraio lasciano presagire un 2005 di successi.
Il dollaro debole è il tallone d’Achille dei produttori di orologi svizzeri. Lo ripete da sempre il patron di Swatch Group, Nicolas Hayek.
Un’affermazione confermata dai risultati dello scorso anno che, benché sempre impregnati di successo, non hanno rispecchiato le aspettative.
Globalmente, nel 2004 gli effetti del cambio hanno infatti inciso negativamente sull’utile nella misura di 33 milioni di franchi.
Ma Swatch Group non si perde d’animo, alla luce soprattutto dei risultati particolarmente buoni registrati nel settore dei prodotti di lusso e di un inizio di 2005 da record.
Utile in aumento
L’utile netto del più grande produttore mondiale di orologi ha raggiunto lo scorso anno i 512 milioni di franchi, ossia il 4,1% in più rispetto all’esercizio precedente.
È quanto comunicato dalla direzione dell’azienda in una nota diffusa mercoledì, dove rende noto che il risultato operativo (Ebit), è cresciuto del 9,6%, fissandosi 651 milioni di franchi.
Il fatturato della società con sede a Bienne ha invece registrato una progressione del 4,7%, raggiungendo i 4,152 miliardi di franchi.
Crescita in ogni settore
Più in dettaglio, il comparto degli orologi ha comunicato vendite per 3,14 miliardi di franchi, pari a un aumento del 7,3% rispetto al 2003.
Nel secondo semestre la crescita del giro d’affari non è riuscita a confermare pienamente i livelli conseguiti nei primi sei mesi «soprattutto a causa dell’impatto valutario negativo e di una base di confronto più elevata», scrive il numero uno mondiale dell’orologeria.
Da notare però, che nel settore dei prodotti di lusso i risultati sono stati eccellenti: il margini di reddito di Breguet, Omega e Blancpain sono stati superiori rispetto a quelli degli altri orologi ed hanno dato particolare vigore all’andamento della società.
Anche nella divisione comprendente i movimenti e i componenti, Swatch Group ha potenziato le proprie vendite, che con 1,28 miliardi di franchi, superano del 3,6% quelle dell’anno precedente.
Per quanto riguarda il settore dei sistemi elettronici, il volume d’affari ha invece raggiunto i 543 milioni, il 6,3% in più dell’esercizio 2003.
Previsioni positive
Secondo Jon Cox, analista di Kepler Equities, «il 2004 è un anno che Swatch Group preferirebbe dimenticare, se paragonato a quello dei suoi concorrenti, quali ad esempio Bulgari».
Cox prosegue tuttavia la sua analisi affermando che «le previsioni a lungo termine per il gruppo elvetico di Hayek sono eccellenti».
Gli azionisti di Swatch Group usufruiranno personalmente degli utili conseguiti nel 2004.
Il consiglio di amministrazone intende infatti aumentare da 1,45 a 1,75 franchi il dividendo per l’azione al portatore e da 0,29 a 0,35 per il titolo nominativo.
Il gruppo orologiero vuole inoltre lanciare un programma di riacquisto di azioni per 250 milioni di franchi.
Nel comunicato si legge infine che «Swatch farà tutto il possibile per mantenere e rafforzare la posizione di leader mondiale del settore, con conseguente aumento della redditività».
swissinfo e agenzie
Utile netto 2004: 512 milioni di franchi (+4,1% rispetto al 2003)
Vendite: 4,15 milardi di franchi (+4,7%)
Risultato operativo: 651 milioni di franchi (+9,6%)
Proposta di dividendo: 1,75 franchi per azione al portatore (+21%)
e 0,35 franchi per azione nominativa
Swatch group è il numero uno mondiale del settore dell’orologeria.
Nel suo portafoglio annovera marchi quali Breguet, Blancpain, Omega, Longines, Tissot, Rado, Hamilton, Certina, Kalvin Klein e Swatch.
Swatch ha assicurato il cronometraggio ufficiale dei giochi olimpici di Atlanta (1996), Sydney (2000) e Atene (2004).
Omega se ne occuperà a Torino (2006), Pechino (2008) e Vancouver (2010).
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