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Hacker rubano 1’000 nomi di disertori nordcoreani

Il leader nordcoreano Kim Jong-un (foto d'archivio) KEYSTONE/AP Korea Summit Press Pool sda-ats

(Keystone-ATS) Una minaccia incombe su un migliaio di disertori della Corea del Nord che si sono rifugiati al di là del 38esimo parallelo.

I loro nomi e indirizzi sono stati violati da un attacco hacker, che adesso potrebbe mettere in pericolo i familiari ancora in patria. Sotto il tacco del regime repressivo di Kim Jong-un.

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L’attacco informatico è stato scoperto la settimana scorsa dalle autorità di Seul. In particolare, un computer di un centro di reinsediamento è stato “infettato da un codice malevolo”. È il primo furto di dati personali su vasta scala ai danni dei disertori nordcoreani. Il Sud ne ospita circa 32mila, che sono fuggiti dalla fine della guerra del 1950-53.

La mano che indirizza gli hacker non è ancora stata scoperta, o resa nota, e Seul comunque non ha puntato il dito su Pyongyang. Ma il sospetto è lecito. Secondo analisti di cyber-guerra sudcoreani, esiste un gruppo di hacker del Nord che punta i disertori e già aveva tentato di colpire un centro di reinsediamento l’anno scorso. Allo stesso tempo, esperti di sicurezza informatica hanno messo in guardia dal crescente livello di competenze dei ‘pirati’ di oltreconfine.

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