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Hilti, redditività stabile nel 2023

(Keystone-ATS) Redditività sostanzialmente stabile nel 2023 per Hilti.

La multinazionale con sede nel Liechtenstein che produce attrezzi e componenti per l’edilizia, in particolare nel campo della demolizione e dell’ancoraggio ha realizzato un utile operativo di 770 milioni di franchi (+5% su base annua) e un profitto netto di 560 milioni (-1%).

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I ricavi – dato già peraltro comunicato in gennaio – sono saliti del 3%, raggiungendo 6,5 miliardi di franchi, malgrado un forte effetto valutario negativo, ha indicato oggi l’impresa. A livello regionale, l’Europa segna +9% (in valute locali), l’America +9% e l’Asia +14%, grazie alla ripresa dell’attività in Cina dopo le chiusure legate alla pandemia.

Per l’esercizio in corso la dirigenza mantiene la previsione di una crescita del fatturato in valuta locale a una cifra percentuale media. Le tensioni geopolitiche e le fluttuazioni dei mercati finanziari potrebbero però portare a un ulteriore rafforzamento del franco, viene fatto notare. Inoltre le stime per l’industria delle costruzioni indicano un rallentamento, con un arretramento dell’attività in diverse regioni.

Ben conosciuto anche dal grande pubblico per i suoi famosi trapani dalla custodia rossa, il gruppo Hilti è un’entità oggi presente in oltre 120 paesi che ha avuto origine nel 1941 in un’autorimessa di Schaan (FL) su iniziativa di due fratelli, Martin e Eugen Hilti. La società appartiene a un trust della famiglia Hilti; fra il 1986 e il 2003 è stata anche quotata in borsa, ma ha poi ripiegato sulla proprietà privata in modo da poter meglio assicurare la continuità a lungo termine dell’azienda. L’organico comprende oggigiorno circa 34’000 dipendenti.

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