La maggior parte degli errori medici ricade su chi paga i premi
Dopo trattamenti falliti o errori medici, le assicurazioni malattia non intraprendono sempre azioni legali contro gli ospedali o il personale medico. Ecco i motivi.
Dopo una colonscopia, per Anna Meier (nome noto alla redazione) nulla è più stato come prima. Una sonda APC ha perforato accidentalmente il suo intestino, una parte del quale ha dovuto essere rimossa chirurgicamente. Da allora la donna dipende da cure, antidolorifici e assistenza – e sarà così per tutta la vita.
Eppure, tutto ciò si sarebbe potuto evitare. Secondo l’Organizzazione svizzera dei pazienti, l’uso di una sonda fortemente riscaldata elettricamente – il cui rischio di perforazione è noto – non era la procedura appropriata nel caso di Meier. Sarebbe bastata una colonscopia “normale”. E anche se fosse stata necessaria, si sarebbe dovuta iniettare preventivamente una sostanza protettiva come “cuscinetto di raffreddamento”.
Assicurazione malattia non motivata
Meier ha quindi deciso di agire legalmente contro l’ospedale e chiede, tra le altre cose, un risarcimento per il danno da assistenza. Ma è sola in questa battaglia. La sua assicurazione malattia, la SWICA, non intende fare causa. “La mia assicurazione malattia non mostra alcun interesse, questo ci insospettisce”, afferma Meier. La conseguenza: a coprire i costi non è l’assicurazione di responsabilità civile dell’ospedale, ma l’assicurazione malattia – e quindi le persone che versano i premi.
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Errore medico – e ora chi paga?
Questo ha un costo: solo nel primo anno, le cure per Meier a causa del tratto intestinale mancante sono ammontate a oltre 70’000 franchi – e ogni anno si aggiungono ulteriori spese. La SWICA, su richiesta, comunica che il medico di fiducia non ha riscontrato alcuna violazione del dovere di diligenza. La perforazione dell’intestino sarebbe una complicanza che può verificarsi in un simile intervento. Se le verifiche della paziente dovessero confermare una violazione del dovere di diligenza, la SWICA riprenderebbe i propri sforzi di regresso, ovvero chiederebbe il rimborso ai responsabili.
“In merito al caso in oggetto, la SWICA è stata contattata dal compagno dell’assicurata il 22 marzo 2022 con la richiesta di verificare una possibile violazione del dovere di diligenza medica in occasione della colonscopia effettuata il 18 marzo 2022. Il nostro medico di fiducia si è espresso per la prima volta il 18 luglio 2022, dopo aver ricevuto tutti i rapporti rilevanti, e ha escluso una violazione del dovere di diligenza. Nella sua valutazione medica ha considerato l’evento come una complicanza intrinseca all’intervento. Anche in merito al trattamento successivo, il medico di fiducia si è espresso l’11 gennaio 2023 su richiesta dell’assicurata. Anche in questo caso non ha riscontrato elementi che indicassero una violazione del dovere di diligenza medica.
La SWICA ha informato l’assicurata in merito ai risultati delle verifiche. Sia l’assicurata che il suo avvocato sono stati invitati a informare la SWICA qualora le loro verifiche avessero portato a un risultato diverso, affinché potessimo riprendere i nostri sforzi di regresso. Per evitare la prescrizione, la SWICA ha inoltre annunciato il regresso all’ospedale a titolo precauzionale.
Ad oggi non abbiamo ricevuto alcun riscontro né dall’assicurata né dal suo avvocato che confermi una violazione del dovere di diligenza. La valutazione menzionata dell’organizzazione svizzera dei pazienti non è mai stata trasmessa alla SWICA, motivo per cui non abbiamo potuto riesaminare il caso. Non è quindi possibile esprimere un parere su tale valutazione.”
In altre parole: la SWICA lascia alla paziente l’onere di dimostrare che i medici non hanno agito come avrebbero dovuto.
Per le assicurazioni malattia, un processo non conviene
La riluttanza della assicurazione malattia non è casuale: il fatto che qualcosa sia andato storto e che la persona abbia subito un danno non basta per attribuire la responsabilità all’ospedale. È necessaria una dimostrazione di un’avvenuta violazione del dovere di diligenza.
Alto rischio processuale – dimostrazione complessa
Costi – servono perizie costose
Tempo – un processo può durare anni
Prima di una causa è obbligatorio un procedimento di conciliazione – molti casi si concludono già a questo livello con un accordo
Per gli ospedali pubblici valgono regole di responsabilità speciali, che complicano ulteriormente il ricorso al tribunale
Fonte: SVV e Prio.Swiss
“I procedimenti nei cosiddetti casi di responsabilità medica in Svizzera sono complessi e rischiosi”, scrive Dirk Meisel dell’associazione delle assicurazioni malattia Prio Swiss, rispondendo alla richiesta di SRF. “La dimostrazione è estremamente impegnativa.” Un processo richiede perizie mediche costose, genera alti costi di accertamento e spesso dura anni.
Alla fine pagano le persone assicurate
Se i costi processuali previsti superano quelli che devono coprire le assicurazioni malattia, queste rinunciano al regresso. Oppure puntano su compromessi: “Sono frequenti gli accordi extragiudiziali, per risparmiare tempo, stress e denaro”, scrive Thilo Kleine dell’Associazione svizzera d’assicurazioni SVV.
– Il medico ha violato gli standard medici?
– L’errore è dimostrabile?
– L’errore ha causato il danno?
– Qual è l’entità del danno?
– Costi – benefici: quanti soldi si possono recuperare dall’ospedale o dall’assicurazione di responsabilità civile – e bastano per coprire i costi del processo?
– Si può avere la certezza che il medico, l’ospedale o l’assicurazione di responsabilità civile siano in grado di pagare?
– Impegno procedurale: ci sono possibilità di un accordo rapido o si rischia un processo lungo anni?
– Sono coinvolte prestazioni dell’assicurazione di base o complementare?
– La persona che ha commesso l’errore è impiegata dell’ospedale o lavora come medico accreditato?
– Si tratta di un ospedale pubblico o privato?
Fonte: SVV e Prio Swiss
“Un’azione legale è giustificata solo in rarissimi casi, quando si tratta di costi assicurativi molto elevati e non si raggiunge un accordo”, scrive anche Meisel di Prio Swiss. In definitiva, l’obiettivo delle assicurazioni malattia è evitare costi aggiuntivi inutili.
In ogni caso: gli elevati requisiti probatori hanno un prezzo per le assicurazioni malattia. E alla fine, a pagare sono le persone assicurate.
Tradotto con il supporto dell’IA/Zz
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