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India: attacco separatisti in Assam, 70 morti

(Keystone-ATS) Alta tensione nelle ultime 24 ore nello Stato nord-orientale indiano dell’Assam dove una fazione di irriducibili separatisti del Fronte nazionale democratico del Bodoland (Ndfb) ha ucciso ieri sera 62 membri della comunità tribale degli Adivasi, non risparmiando neppure decine di donne e bambini.

E violenta è stata la risposta degli stessi Adivasi, emigrati nell’Assam settentrionale oltre 100 anni fa e impiegati nelle piantagioni di tè, che, armati di archi e frecce, hanno messo a fiamme e fuoco un villaggio di popolazione Bodo, uccidendo anche quattro abitanti.

Ad aggravare il bilancio delle vittime è intervenuta anche la polizia che ha affrontato con armi da fuoco i manifestanti Adivasi che, a quanto sembra, si erano avvicinati in modo minaccioso ad un commissariato, con un bilancio di cinque morti.

Le autorità locali hanno decretato lo stato di emergenza nei due distretti coinvolti chiedendo urgentemente rinforzi. Il governo centrale ha risposto inviando 5.000 uomini delle forze speciali di polizia. Di fronte alla grave emergenza, il ministro dell’Interno Rajnath Singh è volato da New Delhi a Guhawati, capitale dell’Assam, dove ha presieduto un vertice volto al rafforzamento delle misure di sicurezza e di lotta al terrorismo.

Il Ndfb, considerato un’organizzazione terroristica dall’India, è nato nel 1998 con l’obiettivo di creare uno Stato indipendente (Bodoland) per la popolazione Bodo dell’Assam (circa il 10% del totale). Nel maggio 2005 ha firmato un cessate il fuoco con il governo, decisione contestata dalla fazione di irriducibili che ha continuato le operazioni contro i non-Bodo, come gli Adivasi cristiani e i musulmani, e contro le forze di sicurezza. Almeno 10.000 persone sono state uccise in Assam negli ultimi 30 anni, molte delle quali civili. Nel maggio scorso militanti contrari alla tregua hanno massacrato oltre 30 immigrati musulmani.

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