Industria MEM: solida performance nel 2018

(Keystone-ATS) L’Industria metalmeccanica svizzera (industria MEM) ha registrato una solida performance nel 2018, anche se la dinamica si è notevolmente indebolita nella seconda metà dell’anno.
Le commesse sono cresciute del 6,5% rispetto al 2017 e il volume d’affari è salito dell’11,4%. Ne hanno beneficiato sia le grandi aziende, sia le piccole e medie imprese. Il buon andamento degli affari, indica oggi l’organizzazione di categoria Swissmem, si è rispecchiato nell’utilizzo delle capacità produttive, che si è assestato mediamente al 91,3%, nettamente al di sopra della media pluriennale dell’86,4%.
Le esportazioni nel corso del 2018 sono aumentate del 4,4% a 69,7 miliardi di franchi. L’export verso gli USA è cresciuto del 9,5% e verso l’UE del 5,4%. Solo le esportazioni verso l’Asia hanno registrato una contrazione del 2,1%, riconducibile in particolar modo alle difficili condizioni di mercato in Medio Oriente.
Anche l’occupazione ha mostrato un’evoluzione soddisfacente. Nei primi nove mesi dello scorso anno, il numero di collaboratrici e collaboratori occupati dall’industria MEM è aumentato di 7’800 posizioni, a 320’400 posti di lavoro.
A causa del rallentamento congiunturale nei principali mercati di vendita, Stefan Brupbacher, direttore Swissmem, non prevede nel prossimo futuro ulteriori passi avanti. “Mancano gli impulsi di crescita provenienti dall’estero”. A seguito del rallentamento generale dell’economia in molti mercati principali, è probabile che l’industria MEM marci sul posto, anche a causa della Brexit, dei conflitti commerciali e della situazione debitoria di alcuni Stati dell’UE.
Swissmem ricorda che da anni l’industria metalmeccanica svizzera esporta mediamente l’80% dei propri prodotti. L’organizzazione considera quindi l’Accordo istituzionale con Bruxelles di fondamentale importanza in quanto “pone la via bilaterale su una base sostenibile nel lungo termine e garantisce l’accesso privilegiato al mercato interno dell’UE”.