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L’ex premier ucraino Lazarenko processato a Ginevra

L'ex primo ministro ucraino Pavlo Lazarenko, processato lunedì a Ginevra, è attualmente in carcere negli Stati Uniti Keystone

L'ex primo ministro ucraino Pavlo Lazarenko è stato processato lunedì a Ginevra per riciclaggio di denaro. Detenuto attualmente negli Stati Uniti, rischia al massimo 18 mesi di carcere. La sentenza tra un paio di settimane.

Il procuratore generale del Canton Ginevra Bernard Bertossa ha chiesto la pena massima nei riguardi dell’ex premier ucraino. Secondo il pubblico ministero, prima di dirigere il governo, Lazarenko avrebbe approfittato della sua funzione di rappresentante dell’esecutivo nella regione di Dnepropetrovsk per arricchirsi ai danni dello Stato ucraino. Bertossa ha anche chiesto la confisca di un importo di 6,5 milioni di dollari attualmente congelati.

I difensori, dal canto loro, hanno sollecitato una pena inferiore ad un anno di carcere con la condizionale. Gli avvocati contestano l’esistenza di un nesso fra l’amministrazione infedele o la corruzione passiva, reati che potrebbero essere rimproverati al loro assistito, e il riciclaggio di denaro.

Il processo, svoltosi davanti al Tribunale di polizia di Ginevra, è frutto di un accordo fra gli avvocati dell’imputato e il procuratore generale. L’ex premier ha ammesso alcuni fatti; in cambio, il procedimento condotto a Ginevra gli eviterà un’eventuale estradizione dalla Svizzera verso l’Ucraina.

La sentenza sarà pronunciata fra una quindicina di giorni e sarà comunicata solo alle parti in causa. Allegando un interesse pubblico insufficiente, il procuratore ha rinunciato a chiedere la lettura pubblica della sentenza.

Arrestato in Svizzera il 2 dicembre 1998, Pavlo Lazarenko era stato liberato due settimane dopo dietro versamento di una cauzione di 4 milioni di franchi. Stando alla deposizione di un inquirente, l’ex premier ha stornato 880 milioni di dollari, che sono poi stati trasferiti in un’ottantina di banche diverse.

Lazarenko è stato poi di nuovo stato arrestato negli Stati Uniti il 19 febbraio 1999. La magistratura americana lo accusa di aver riciclato 114 milioni di dollari. I giudici hanno anche provveduto a far bloccare 80 milioni di dollari depositati su un conto bancario ad Antigua.

swissinfo e agenzie

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