Prospettive svizzere in 10 lingue

La Germania interessata agli sforzi della Confederazione in campo internazionale

Il presidente tedesco Rau a Porrentruy con il presidente del Governo giurassiano Pierre Kohler (a sinistra)e la moglie Keystone

Seconda giornata nel canton Giura, per la visita ufficiale del presidente tedesco Rau in Svizzera. Dopo gli auguri di lungimiranza per la decisione sui bilaterali, ieri a Berna, Rau ha nuovamente parlato di Europa e di integrazione degli stranieri.

Nel corso della sua visita di tre giorni in Svizzera, il presidente tedesco sta comunque dedicando dello spazio anche a momenti culturali: giovedì ha visitato l’»Hotel de Gléresse», a Porrentruy nel canton Giura, che ospita gli archivi dell’ex episcopato di Basilea e della Scuola d’orologeria e di microtecnica, accompagnato dai consiglieri federali Adolph Ogi e Joseph Deiss.

È poi stato ricevuto ufficialmente dal governo giurassiano nel castello di Porrentruy ed ha avuto colloqui con industriali attivi nella regione.
Non sono però mancati i riferimenti politici da entrambe le parti, in particolare all’Europa e all’integrazione degli stranieri. Per il Giura si tratta della prima visita ufficiale da parte di un capo di stato straniero.

Il presidente tedesco, dopo essere tornato a Berna ripartirà venerdì mattina alla volta del Ticino, dove Rau ha in agenda una visita al Museo Hermann Hesse, a Montagnola, e un’altra alla mostra dedicata al pittore espressionista tedesco Ernst Ludwig Kirchner (1880-1938) alla Villa Malpensata.

Nel discorso ufficiale, che ha pronunciato mercoledì pomeriggio a Palazzo federale, il presidente della Germania, Johannes Rau, aveva espresso la speranza che le relazioni fra Svizzera e Ue siano concepite «non solo come un fardello, bensì anche come opportunità per il benessere politico ed economico del Paese».

Rau ha sottolineato che «la condivisione della responsabilità internazionale non è un pericolo per l’identità di un Paese. Anzi, essa rafforza la sua identità e la sua sovranità, perché consente di partecipare attivamente e di rappresentare i propri interessi dove vengono adottate decisioni».

Il presidente tedesco ha pure affermato che in Germania si seguono «con grande interesse gli sforzi della Svizzera volti ad assumere più responsabilità a livello internazionale».

L’alto ospite ha d’altra parte rilevato come la Svizzera rappresenti un esempio per l’Europa, in quanto «unità multiculturale nazionale» e «Paese federale, trasparente e democratico». Rau ha osservato che il modello elvetico di Stato federale, fondato nel 1848, è «un obiettivo che il resto dell’Europa tenta di raggiungere solo cento anni dopo».

L’allocuzione di Rau era stata preceduta da quella di benvenuto- nelle quattro lingue nazionali – del presidente della Confederazione Adolf Ogi, che pure ha fatto riferimento alla questione europea, rammentando a questo proposito la proverbiale lentezza elvetica nei processi decisionali e la tipica strategia svizzera dei «piccoli passi». E un «passo piccolo», «ma certamente sicuro», secondo Ogi, è costituito dagli accordi bilaterali in votazione domenica prossima.

Il presidente della Confederazione ha infine interpretato la visita di Rau «come l’invito a trasformare l’amicizia e il vicinato germano-svizzeri nel nucleo centrale della nostra costruzione in comune di un’Europa del futuro, all’insegna della pace e della libertà».

Il 69enne Rau è al terzo soggiorno nella Confederazione nel giro di poco più di un anno. Nel marzo 1999 l’allora candidato del Partito socialista (SPD) alla successione di Roman Herzog venne in Svizzera su invito di un gruppo parlamentare. Lo scorso gennaio invece partecipò al Forum economico di Davos.

La visita di Stato di Rau segue una radicata tradizione: tutti i presidenti della Repubblica tedesca hanno infatti visitato la Svizzera. L’ultima era stata quella di Roman Herzog nel 1995.

La Germania è il principale partner economico della Svizzera, con il 31 per cento di importazioni ed il 23 per cento delle esportazioni. La Svizzera è inoltre il terzo più importante investitore in Germania dopo Stati Uniti e paesi Bassi, con il 12 per cento della totalità degli investimenti diretti (circa 28 miliardi di franchi nel 1997).

In Germania vivono 67 mila svizzeri, di cui quasi 40 mila con la doppia nazionalità. Inversamente 102 mila tedeschi hanno il loro domicilio nella Confederazione, ai quali si aggiungono 30 mila pendolari.

swissinfo e agenzie

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR