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Mosca, annientate tutte le truppe ucraine a Mariupol

Le autorità russe affermano di aver eliminato le forze ucraine a difesa della città di Mariupol. KEYSTONE/AP/Alexei Alexandrov sda-ats

(Keystone-ATS) Il ministero della Difesa russo afferma di avere “ripulito completamente l’area della città di Mariupol da tutti i miliziani del battaglione Azov, dai mercenari stranieri e dalle truppe ucraine”.

Sempre secondo il ministero, 1.464 militari ucraini si sono arresi a Mariupol, mentre dall’inizio dell’attacco alla città oltre 4.000 membri delle forze che la difendevano sono stati uccisi. Le autorità affermano che tra i mercenari fatti prigionieri ci sono due cittadini britannici.

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Stop a navi russe

Per quel che riguarda il fronte diplomatico, le navi russe da domani non potranno gettare l’àncora nei porti italiani. La decisione rientra nel pacchetto di sanzioni decise dall’Europa nei confronti di Mosca per l’invasione dell’Ucraina.

Per evitare aggiramenti lo stop all’entrata nei porti riguarda anche le navi che abbiano cambiato la propria bandiera, da russa a qualsiasi altra nazionalità, dopo il 24 febbraio 2022. Contemporaneamente Roma ha riaperto la rappresentanza diplomatica in Ucraina. ‘Un segno di speranza’ ha detto l’ambasciatore Pier Francesco Zazo da Kiev dove ha fatto rientro.

Intanto il conflitto, oltre il cinquantesimo giorno, miete nuove vittime e registra continui attacchi a città e villaggi. Ed è di oggi la denuncia di ‘rastrellamenti e deportazioni’. ‘I russi stanno raccogliendo tutti gli uomini di Mariupol e li trasferiscono a Bezimenne, un villaggio del Donetsk sotto il loro controllo’, riporta l’agenzia Unian, sottolineando che una volta trasferiti “gli vengono sequestrati i documenti in attesa di nuovo ordine”.

Pasqua senza tregua

A poche ore dalla Pasqua, cristiana, ortodossa ed ebraica e nel mese sacro dell’Islam, il conflitto non volge certo alla fine. E oltre a fare nuove vittime rischia di ridurre la capacità di resistere ai combattimenti. Tanto che c’è preoccupazione al Pentagono che le oltre 40.000 munizioni, inviate dagli Stati Uniti a Kiev, nel nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari di aiuti militari, possano non bastare a fronteggiare gli intensi combattimenti attesi nei prossimi giorni.

E l’asticella della tensione, tra Mosca e l’Occidente, si alza anche sul fronte diplomatico. Mentre si moltiplicano gli appelli del presidente ucraino Zelensky per ottenere aiuti militari, le sanzioni adottate dalla Gran Bretagna nei confronti della Russia hanno spinto il Cremlino a vietare l’ingresso nel Paese al premier britannico Boris Johnson e a molti altri alti funzionari. La Russia risponde con rabbia all’isolamento internazionale che pesa soprattutto sull’economia del Paese. La Gran Bretagna, inoltre, secondo il Times, è entrata in territorio ucraino con forze speciali per addestrare i militari ucraini nell’impiego di alcuni tipi di armi forniti da Londra, come i razzi anti-carro Nlaw. Una mossa che ha irrigidito non poco il Cremlino.

Più armi

Zelensky è tornato a chiedere più armi all’Occidente per ‘rendere la guerra più breve’. Più e prima avremo tutte le armi che abbiamo richiesto – ha spiegato in un video messaggio -, più forte sarà la nostra posizione e prima arriverà la pace. Prima il mondo democratico riconoscerà che l’embargo petrolifero contro la Russia e il blocco completo del suo settore bancario sono passi necessari verso la pace, prima la guerra finirà”.

La Germania da parte sua ha confermato l’intenzione di portare a 2 miliardi il budget per gli aiuti militari internazionali, la maggior parte dei quali sarà destinata proprio all’Ucraina.

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