Emmen, 48 passaporti rossocrociati da Ginevra e Losanna
Le due città sul Lemano vorrebbero concedere la nazionalità svizzera ai cittadini stranieri della località lucernese, dove la maggioranza della popolazione ha negato loro, in votazione popolare, la naturalizzazione.
Ginevra e Losanna vogliono accordare il passaporto svizzero ai 48 cittadini stranieri che il 12 marzo scorso si sono visti respingere la richiesta di naturalizzazione in votazione popolare a Emmen (LU). La proposta appare però difficile da concretizzare.
La «controffensiva» al voto di Emmen è scattata mercoledì sera a Ginevra. Il consiglio comunale ha approvato, con un solo voto contrario, una mozione urgente sottoscritta da tutti i partiti.
Il legislativo comunale chiede a Confederazione e cantone di applicare una clausola d’eccezione, che consentirebbe a Ginevra di accordare la cittadinanza comunale e cantonale agli stranieri «bocciati» a Emmen, affinché possano ottenere il passaporto rossocrociato.
Parallelamente, il consiglio comunale invita l’autorità cantonale e federale a porre un freno alle procedure di naturalizzazione sottoposte a scrutinio popolare.
Poi è stata la volta di Losanna, il cui esecutivo comunale si è detto disposto ad accordare la cittadinanza comunale agli stranieri respinti a Emmen. L’esecutivo invita il Cantone a procedere alle necessarie modifiche legislative, affinché la cittadinanza possa essere accordata anche agli stranieri che non hanno mai soggiornato nel cantone.
L’esecutivo losannese dichiara di essere «preoccupato e urtato» per il voto di Emmen. Con la sua proposta, vuole opporre un «simbolo forte» alla xenofobia manifestatasi nelle urne.
A Ginevra, il deputato liberale Jean-Marc Froidevaux, uno dei promotori della mozione, sottolinea che «la scelta pubblica affidata al popolo implica la «messa a nudo» dei candidati, un fatto contrario all’indispensabile dignità umana: Ginevra e la sua tradizione umanista avevano il dovere di reagire».
Cambiare la legge
Secondo Cédric Schoeni, la mozione potrà essere concretizzata soltanto tramite una revisione della legislazione federale e cantonale. Una modifica delle disposizioni in vigore – attualmente lo straniero può presentare una richiesta di naturalizzazione solo nel cantone dove risiede da diversi anni – richiederebbe tuttavia parecchio tempo.
Per il consigliere di Stato Robert Cramer, la migliore soluzione per evitare la ripetizione di voti simili a quello di Emmen consisterebbe nel vietare la procedura applicata nel comune lucernese. Il Gran Consiglio potrebbe votare in aprile un’iniziativa cantonale, inoltrata martedì, che propone alle Camere federali di rendere impossibile il voto popolare per la concessione della nazionalità svizzera.
Reazioni a Emmen
A Emmen, il consigliere comunale e presidente della commissione di naturalizzazione Walter Stocker si è detto «commosso» per l’apertura dimostrata dalla città di Calvino. Rileva tuttavia che la naturalizzazione ginevrina non risolverebbe fondamentalmente il problema al quale sono confrontati gli stranieri rifiutati il 12 marzo, che hanno chiesto la cittadinanza a Emmen perché vi sono integrati.
Martedì, la Commissione del Consiglio d’Europa contro il razzismo e l’intolleranza ha criticato la complessità e l’eccessiva durata della procedura per l’acquisizione della nazionalità svizzera, che richiede una triplice autorizzazione, a livello comunale, cantonale e federale.
swissinfo e agenzie
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