Gli svizzeri dell’estero si mobilitano per difendere i loro diritti
Sessione primaverile del consiglio degli svizzeri dell'estero sabato a Muntillier, nei pressi di Morat. Sergio Regazzoni ci riassume i lavori e audio di Roberto Engeler, presidente del collegamento delle associazioni degli svizzeri residenti in Italia.
Due i temi che hanno maggiormente focalizzato l’interesse dei delegati del consiglio degli svizzeri dell’estero in questa loro sessione primaverile: la revisione dell’AVS/AI facoltativa decisa dal Consiglio degli Stati e la votazione del prossimo 21 maggio sugli accordi bilaterali tra Svizzera ed Unione Europea.
Per quanto concerne la revisione dell’AVS/AI facoltativa la sessione primaverile del consiglio degli svizzeri dell’estero ha contestato, in particolare, la decisione di triplicare i premi minimi. Una innovazione che sopprimerebbe la possibilità di assicurarsi per decine di migliaia di svizzeri dell’estero con redditi modesti, soprattutto donne che si vedrebbero così impedite di costituire la loro previdenza pensionistica. Di conseguenza il consiglio degli Svizzeri dell’estero si attende che il Consiglio Nazionale proponga, nell’ambito della revisione dell’AVS/AI facoltativa, una soluzione che sia conforme ai bisogni reali. Il consiglio degli svizzeri dell’estero chiede inoltre che la possibilità di assicurarsi all’AVS/AI facoltativa venga mantenuta anche per gli svizzeri che risiedono in Paesi non membri dell’Unione Europea.
Un altro argomento che ha suscitato l’interesse dei delegati presenti alla sessione primaverile è stato quello relativo all’esercizio dei diritti politici. In quest’ambito il consiglio degli svizzeri dell’estero propone al legislatore la rapida adozione di misure che consentano di facilitare l’esercizio dei diritti politici, come l’abolizione dell’obbligo di rinnovare l’iscrizione al registro elettorale, la centralizzazione a livello cantonale dei registri elettorali e l’introduzione del voto per internet. L’obiettivo è quello di riuscire a far eleggere in Parlamento un rappresentante della Quinta Svizzera dalla prossima legislatura che prenderà avvio nel 2003. Un traguardo fallito sia nel 1995 sia dal candidato Pierre-Alain Bolomey nelle ultime elezioni federali dell’ottobre dello scorso anno. Per poter riuscire a mandare a Berna un proprio deputato il consiglio degli svizzeri dell’estero si impegna ad aumentare dagli attuali 70 mila a 100 mila il numero degli svizzeri dell’estero iscritti nei registri elettorali. –
Da segnalare infine l’elezione di sette nuovi membri dell’interno, tra i quali in rappresentanza della componente di lingua italiana il presidente di Pro Ticino Severino De Vecchi. Il consiglio degli svizzeri dell’estero, che si riunisce due volte all’anno, è composto da 120 membri, in parte designati dalle comunità di svizzeri residenti all’estero ed in parte da personalità svizzere cooptate dal consiglio per la loro funzione di cerniera con la vita politica elvetica.
Sergio Regazzoni
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