Il nuovo esercito svizzero potrebbe costare più dell’attuale
In un’intervista a “Le Temps”, il presidente della Confederazione e ministro della difesa, Adolf Ogi, afferma che nonostante la riduzione degli effettivi, gli armamenti moderni e sofisticati potrebbero far aumentare i costi per la difesa.
A sette mesi dalla presentazione del Piano direttore dell’esercito XXI, come viene definita la riforma della difesa nazionale, questa dichiarazione di Aldof Ogi potrebbe anche sorprendere. Perché sembra lecito supporre che un esercito con meno effettivi, costi anche meno.
Ma per Ogi, ridurre il numero dei soldati da 360mila a 200mila non significa affatto ridurre anche il budget. Secondo il ministro della difesa, il nuovo esercito deve infatti poter disporre di armamenti moderni e sofisticati, e potrebbe addirittura costare anche di più.
Adolf Ogi, che tre anni or sono aveva dato il via a una vasta riforma dell’esercito, ha appena trasmesso alla commissione delle camere per la politica di sicurezza le linee direttrici del suo progetto.
Inizialmente, Ogi aveva lasciato intendere che la difesa del territorio non sarebbe stata la missione prioritaria del nuovo esercito. Ma nel programma d’armamento, pubblicato nel mese di marzo, figura una spesa di un miliardo di franchi per l’acquisto di 186 blindati, che sembra dimostrare il contrario.
Ora, Adolf Ogi non ha voluto precisare se il suo dipartimento si limiterà all’acquisto di questi blindati, previsto nel credito di 1,178 miliardi di franchi chiesto al parlamento.
Ed entro la fine dell’anno, verrà presa anche una decisione in merito all’acquisto di una decina di aerei F/A-18 d’occasione, per sostituire i Mirages da ricognizione.
In conformità agli obiettivi finanziari 2001, il dipartimento della difesa si è impegnato a risparmiare 1,1 miliardi in tre anni. Ma secondo la pianificazione, il budget potrebbe in seguito aumentare di oltre il 2 percento.
swissinfo e agenzie
Nella foto d’archivio: Adolf Ogi insieme al capo dell’armamento, Tony Wicky (a sinistra) e al capo della pianificazione, Urban Siegenthaler (a destra) in occasione della presentazione del programma di armamento (29 marzo 2000).
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