Esercito 21: disaccordo fra Couchepin e Ogi su costi e effettivi
Il costo e gli effettivi del futuro esercito svizzero dividono i consiglieri federali Adolf Ogi e Pascal Couchepin (foto d'archivio). Il pomo della discordia è venuto alla luce in due interviste pubblicate nella fine settimana dalla stampa romanda.
È la seconda volta in meno di un mese che emergono screzi fra i due ministri. Per Ogi il nuovo esercito elvetico costerà almeno altrettanto, se non di più, di quello attuale. Come una ristrutturazione aziendale, anche il processo di riforma dell’esercito costa caro, ha precisato il capo del Dipartimento federale della difesa (DDPS) in un’intervista apparsa sabato sul quotidiano romando «Le Temps». Conformemente agli obiettivi di bilancio 2001, il DDPS si è impegnato a risparmiare 1 miliardo e 100 milioni di franchi in tre anni. Ma il budget potrebbe crescere di poco più del 2 per cento a partire dal 2002, puntualizza Ogi. Di parere opposto Couchepin, che in un’intervista pubblicata domenica da un altro quotidiano romando, «Le Matin», si dice d’accordo di accettare lo stesso livello delle spese militari in un primo tempo, ma ritiene possibili risparmi a media scadenza.
L’esercito svizzero di domani non dovrebbe contare più di 120mila soldati e costare molto meno di oggi: ha dichiarato il consigliere federale Pascal Couchepin nell’intervista a «Le Matin». «Sono pure disposto ad accettare 200mila uomini, ma mi si deve provare che sono veramente necessari», ha aggiunto il ministro dell’economia. A suo avviso, i rischi di scontri tradizionali in Europa saranno inesistenti nei prossimi 25 anni, come indica il rapporto della commissione Brunner. In un primo tempo, Couchepin è anche d’accordo di accettare lo stesso livello delle spese militari. Ma a media scadenza ritiene che siano possibili risparmi.
La proposta di Pascal Couchepin di ridurre a non più di 120mila soldati l’effettivo dell’esercito è stata accolta con scetticismo dal Dipartimento federale della difesa. Un esercito con meno uomini non è sempre meno costoso visto che è necessario compensare la perdita di persone con materiale più sofisticato, ha precisato al riguardo Claude Gerbex, portavoce del Dipartimento federale della difesa.
Le opinioni fra i due consiglieri federali divergono anche riguardo agli effettivi del futuro esercito. Per Ogi si dovrebbe passare dagli attuali 360 mila a 200 mila membri. L’esercito «non può e non deve chiudere bottega con il pretesto che avvia un processo di riforma», ha osservato Ogi.
All’inizio di aprile, in un documento interno, Pascal Couchepin aveva già criticato l’acquisto di 186 carri armati, previsto nell’ambito del credito di 1 miliardo e 178 milioni di franchi chiesto al Parlamento. Eppure nell’intervista rilasciata sabato l’armonia sembrava ritrovata: Ogi affermava infatti di aver ricevuto in merito «risposte soddisfacenti» da parte del collega di governo.
swissinfo e agenzie
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.