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Democrazia diretta in Svizzera

Imposte, cani, musei… il menù delle votazioni cantonali

Gli zurighesi dovranno votare su una legge che prevede il divieto dei cani da combattimento, come i pitbull Arco Images GmbH

Oltre ad esprimersi sui cinque oggetti federali, il 30 novembre i cittadini di molti cantoni svizzeri sono chiamati alle urne per pronunciarsi su diversi altri argomenti. Carrellata dei temi in votazione.

Il programma è ancora una volta assai carico e variato. Tra i temi in votazione spicca soprattutto il concordato intercantonale sull’armonizzazione scolastica (vedi articolo correlato), che sarà sottoposto al giudizio popolare nei cantoni di Zurigo, San Gallo, Turgovia e Grigioni. I cittadini vallesani, vodesi e friburghesi dovranno dal canto loro pronunciarsi sul divieto di fumo nei locali pubblici (vedi articolo correlato).

Sempre nel canton Vaud, la popolazione dovrà esprimersi su un credito di 390’000 franchi per uno studio di fattibilità del nuovo Museo di belle arti, che le autorità cantonali vorrebbero installare sulle rive del Lago Lemano. Un no comprometterebbe verosimilmente l’intero progetto, il cui costo è stimato a 67 milioni di franchi.

A San Gallo i cittadini sono chiamati alle urne per sancire il futuro della “Lokremise”, un vecchio deposito di locomotive che le autorità vorrebbero acquistare e trasformare in centro culturale, per una spesa di 22,6 milioni di franchi.

Cani e imposte

A Zurigo sono sottoposte ai cittadini due varianti della legge sui cani: una prevede il divieto dei cani da combattimento, l’altra invece no. Al vaglio pure l’iniziativa dell’Unione democratica di centro, che chiede di utilizzare gli utili versati dalla Banca nazionale svizzera solo per rimborsare il debito pubblico. Gli zurighesi devono infine pronunciarsi su un credito per prolungare una linea di tram fino allo zoo e su un’iniziativa sulla libera scelta del luogo dove acquistare farmaci (dai medici o nelle farmacie).

Nei cantoni di Argovia e Zugo è in primo piano invece la politica fiscale. Gli argoviesi dovranno decidere se abbassare le imposte a partire dal 2009 o dal 2010.

A Zugo – uno dei cantoni dove si pagano meno tasse in Svizzera – la popolazione dovrà invece statuire sua una riduzione della pressione fiscale su famiglie e aziende private.

Scuole pubbliche o private?

A Basilea-Campagna torna sotto i riflettori il sovvenzionamento delle scuole private. Un’iniziativa preconizza che il cantone le finanzi totalmente, in modo tale da garantire una libera scelta tra scuola pubblica e privata. Il governo ha dal canto suo varato un controprogetto, che propone di aumentare i sussidi da 2’000 a 2’500 franchi per allievo.

A Soletta si vota su un credito per la costruzione di un nuovo edificio per la Scuola universitaria professionale e su un ampliamento delle competenze in materia finanziaria del governo.

Gli urani dovranno dal canto loro pronunciarsi su tre modifiche legislative sottoposte al referendum obbligatorio, ossia le leggi sulla polizia, sui rifiuti e sull’armonizzazione dei registri.

A Sciaffusa la popolazione dovrà dire la sua sull’integrazione di una strada nella rete delle strade nazionali e sulla legge sulla famiglia e gli aiuti sociali.

Votazione annullata nel canton Ginevra

Nel canton Berna i votanti si esprimeranno su una riforma dei circoli elettorali, mentre nel canton Giura su una riforma del sistema giudiziario che sopprimerà la figura del giudice d’istruzione.

A Ginevra il programma del fine settimana prevede la nuova legge sull’università, nonché una modifica della legge sul’alloggio e la protezione degli inquilini.

Da notare che i cittadini ginevrini avrebbero anche dovuto pronunciarsi su un’iniziativa per riformare la scuola media. Il governo è però stato costretto ad annullare la votazione, poiché il Tribunale amministrativo cantonale ha accolto un ricorso presentato dal comitato all’origine dell’iniziativa, che aveva definito “menzognere” alcune affermazioni figuranti nel materiale di voto già inviato agli elettori.

swissinfo e agenzie

Nel canton Argovia i cittadini sono chiamati alle urne anche per eleggere il nuovo governo cantonale.

Dopo dieci anni d’assenza, il Partito socialista dovrebbe ritornare nell’esecutivo. L’Unione democratica di centro potrebbe dal canto suo avere qualche difficoltà a confermare il seggio del suo ministro uscente.

Nella città di Berna sono invece in programma le elezioni comunali. In questo caso sarà interessante soprattutto valutare i risultati del Partito borghese democratico, nato dalla scissione all’interno dell’Unione democratica di centro.

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