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Presidenza del Partito socialista: si profila la candidatura di Christiane Brunner

Christiane Brunner, già consigliera agli Stati e presidente del Sindacato dell'industria, della costruzione e dei servizi, non esclude una sua candidatura alla presidenza del Partito socialista, rimasta vacante dopo le dimissioni di Ursula Koch.

Dopo tante speculazioni, cominciano a farsi avanti i primi aspiranti alla successione di Ursula Koch, che ha deciso di abbandonare la presidenza del Partito socialista (PS) per ragioni di salute. In un comunicato diramato dal sindacato dell’industria, della costruzione e dei servizi, Christiane Brunner ha infatti annunciato di essere disposta a presentare la sua candidatura, se può servire agli interessi del suo partito.

La militante socialista e sindacalista ha tuttavia indicato che intende dapprima aspettare la decisione degli organi responsabili sul progetto di riforma del partito. Una riforma che dovrebbe permettere di migliorare l’efficacia politica della direzione del PS e di rafforzare la partecipazione della base e delle sezioni cantonali.

Da notare che il compito di elaborare il progetto di riforma è stato assegnato alla stessa Brunner, unitamente al capogruppo parlamentare Franco Cavalli e alla consigliera federale Ruth Dreifuss. La prima riunione del gruppo di lavoro si è svolta nella giornata di sabato.

Il nome di Christiane Brunner, quale possibile presidente del PS, è stato avanzato tra l’altro venerdì da Franco Cavalli che ha ventilato due opzioni. La prima vedrebbe Christiane Brunner nelle vesti di presidente, affiancata da due vice «giovani» che avrebbero la possibilità di «farsi le ossa».

La seconda opzione, presentata da Cavalli, prevede invece la scelta di un presidente giovane, spalleggiato da un presidium di «veterani». In questo caso Cavalli sarebbe favorevole al neoeletto consigliere nazionale argoviese Urs Hofman, al vodese Pierre-Yves Maillard o al vallesano Stephane Rossini.

Sempre secondo Cavalli, la crisi del PS sarebbe legata alle strutture ma anche alle personalità che dirigono il partito. A detta del parlamentare ticinese, nel PS manca coesione, soprattutto perché i legami tra il partito centrale e le sezioni cantonali sono troppo deboli.

swissinfo e agenzie

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