Reazioni contrastanti alla dichiarazione del governo
Le reazioni dei partiti di governo alle ultime dichiarazioni del Consiglio federale circa l'adesione all'UE vanno dalla delusione dei PS - e degli iniziativisti - alla soddisfazione di PPD e PRD, mentre l'UDC rimane sempre contraria al controprogetto.
Il Nuovo movimento europeo Svizzera (NUMES) si è detto «deluso» di questo passo indietro del governo appena due giorni dopo il discorso del ministro degli esteri Deiss a Zurigo. Secondo il segretario del NUMES, «se il parlamento accetterà la proposta del governo, le possibilità di ritirare l’iniziativa si ridurranno al lumicino».
Il Partito socialista (PSS) è deluso che il governo non si sia mostrato più coraggioso circa l’adesione all’Ue. Il segretario generale del PS Jean- François Steiert ha affermato che il partito sosterrà l’iniziativa «Sì all’Europa» finché il governo non prenderà decisioni concrete relative alla domanda di adesione e alle riforme da adottare per faciliare questo passo.
Per l’UDC la marcia indietro del governo non impressiona più di tanto. I democratici di centro sono d’altronde contrari al controprogetto del governo. Secondo la portavoce Irene Schellenberger, «ciò che disturba è che esso non sia soggetto a referendum».
Per il Partito Popolare Democratico (PPD) la modifica del governo non cambia granché. Secondo il portavoce Hilmar Gernet, il fatto che non sia indicata una data non è importante giacché la competenza in politica estera spetta al Consiglio federale. Il PPD, ha aggiunto, rimane fedele alla propria proposta che ricalca in gran parte quella del governo: essa mantiene quale obiettivo strategico l’adesione ma non fissa una data per avviare i negoziati. Per il PPD bisognerà nel frattempo accumulare esperienza con i bilaterali e mettere in chiaro alcune questioni come quella relativa alle assicurazioni sociali, alla democrazia diretta ed al sistema fiscale.
Secondo il portavoce del Partito radicale-democratico (PRD) Johannes Matyassy, il governo ha fatto la scelta migliore dimostrando di rimanere fedele al messaggio di gennaio e di non farsi condizionare dal risultato dei
bilaterali.
Swissinfo e agenzie
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