Scuola infantile: 10.000 firme per estendere il modello ticinese a tutta la Svizzera
«Il modello ticinese di scuola dell'infanzia va esteso a tutta la Svizzera». Questa revendicazione è contenuta in una petizione consegnata martedì a Berna dalla Comunità di lavoro donne 2001 alla Conferenza dei direttori dell'istruzione pubblica.
In occasione della «Giornata internazionale della donna 2000», l’8 marzo, la Comunità di lavoro donne 2001 (CLD 2001) ha fatto il punto su 150 anni di lotta per l’uguaglianza tra i sessi, in particolare nel campo dell’educazione. «Una storia a volte vittoriosa perché oggi il numero di ragazze che ottiene la maturità è pari a quello dei ragazzi», ha dichiarato alla stampa Gabriela Winkler, segretaria generale della Comunità.
Una storia fatta anche di constatazioni di «impotenza», poiché nel settore dell’educazione «la maggioranza di coloro che interrompono gli studi sono ragazze e solo un piccolo numero di donne diplomate esercitano veramente la loro professione», ha aggiunto la Winkler. «La donna deve ancora spesso scegliere tra maternità e carriera».
La base dell’uguaglianza? L’educazione.
«La base dell’uguaglianza, per tutte le forme di emancipazione, è l’educazione», ha ribadito la Winkler. Ancora oggi, però, «le barriere mentali contro il fatto di conciliare lavoro professionale e maternità sono molto elevate». La questione della custodia dei bambini, vista dalla maggioranza delle donne come principale ostacolo alla carriera professionale o politica, rimane un problema sottovalutato. «Non è il diritto che manca alle madri, ma sono le strutture che impediscono loro di condurre una vita economicamente indipendente e autonoma». Il principio fondamentale dell’uguaglianza diventa quindi «la custodia dei bambini come sostegno alla famiglia».
Modello ticinese per tutta la Svizzera.
Nella petizione consegnata martedì, che ha raccolto 10mila firme tra settembre e dicembre 1999, la Comunità chiede ai governi cantonali di assicurare la realizzazione del modello prescolastico ticinese. «In Ticino i bambini possono frequentare la scuola dell’infanzia a partire dai tre anni, dalla mattina alle 8.45 al pomeriggio alle 15.45 beneficiando di un pranzo in comune e di una siesta», ha spiegato la Winkler.
Nei cantoni svizzero tedeschi e romandi la situazione è diversa: i fanciulli vanno all’asilo a partire dai cinque anni e a mezzogiorno tornano a casa. La durata di permanenza in un centro di accoglienza gratuito è quindi molto minore. Malgrado le buone strutture, le ticinesi non sono più numerose delle altre ad esercitare un’attività professionale: «ma ciò è dovuto al mercato del lavoro».
La Comunità di lavoro donne 2001 raggruppa le grandi associazioni femministe e i gruppi femminili di tutti i partiti governativi e dei sindacati. In totale oltre un milione di donne di tutte le tendenze politiche.
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