Via libera per Expo.02: approvati dal parlamento i 338 milioni richiesti

Nonostante il voto contrario di una coalizione tra Verdi e UDC, anche il Consiglio nazionale ha approvato l'ultima stampella finanziaria di 338 milioni per Expo.02
Il parlamento ha messo la parola fine al lungo travaglio finanziario del progetto di Esposizione nazionale. Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha approvato, per 115 voti contro 34, la garanzia di deficit di 338 milioni di franchi destinata a coprire le spese per la preparazione della manifestazione, che si terrà fra due anni nella regione dei laghi di Neuchâtel, Bienne e Morat.
Il progetto è stato tuttavia ancora una volta al centro di dure critiche da parte degli ecologisti e della destra nazionalista, che si sono opposti allo stanziamento di nuovi crediti e sussidi.
Per la maggioranza dell’UDC questa nuova iniezione di liquidi rappresenterebbe un “ricatto vergognoso”. Con lo stanziamento iniziale di 130 milioni nel 1996, ha ricordato il portavoce del gruppo, si era promesso che lo Stato non avrebbe più scucito un soldo per l’Esposizione nazionale.
Il parlamento aveva invece approvato, lo scorso dicembre, altri 250 milioni su richiesta del governo, intervenuto per salvare il progetto che, a causa della disorganizzazione, era giunto sull’orlo del fallimento e aveva già visto dimissionare i principali responsabili.
Questo sostegno finanziario e la successiva garanzia di deficit erano tuttavia state vincolate al rispetto di precise condizioni (taglio delle spese, aumento del contributo dei privati), condizioni che nel gennaio di quest’anno il Consiglio federale ha considerato soddisfatte.
Ma per l’UDC, che pur aveva votato i 250 milioni, i nuovi organizzatori responsabili dell’Expo dovrebbero ora assumersi qualche responsabilità per la riuscita del progetto.
Anche i Verdi si sono opposti con forza al nuovo finanziamento, criticando lo sperpero di denaro pubblico. Considerati anche i contributi di Comuni e cantoni, la manifestazione richiederà circa 900 milioni dalle casse statali, una spesa che verrebbe avallata anche da quei rappresentanti della destra economica che calano lezioni sulla buona gestione dello Stato e che si rifiutano di concedere soldi al settore sociale.
Un’osservazione, quella degli ecologisti, riservata in particolare al presidente del PLR Franz Steinegger, che ha preso in mano le redini dell’Expo, e al ministro dell’economia Pascal Couchepin, che pur non essendo mai stato un fan della manifestazione ha gestito politicamente il dossier salvandola dal fallimento. “Non vi sono soluzioni intermedie: si tratta di accettare il credito o di abbandonare l’intero progetto”, ha osservato Couchepin.
Luca Hoderas

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